Gli è stato pubblicamente riconosciuto dal presidente della Teramo Ambiente, Sergio Saccomandi, di essere sempre attivo sul territorio e presente quanto possibile per la cura del verde.
L’assessore Valdo Di Bonaventura sa però che c’è ancora di migliorare, non negli uomini ma nei mezzi messi a disposizione.
Sull’argomento è intervenuto l’ex assessore Rudy Di Stefano: “Leggo con stupore le dichiarazioni dell’Assessore Di Bonaventura nella conferenza stampa in merito alla gestione del verde pubblico. Stupore dettato dalle sue stesse dichiarazioni. L’assessore, mentre con una mano fa un clamoroso – bensì lodevole – “mea culpa” sulla gestione del verde pubblico (costi triplicati con un servizio inadeguato), con l’altra critica le mie scelte passate (affidare la gestione alle ditte private del territorio); inscenando il solito life – motiv di questa amministrazione: le colpe sono di chi mi ha preceduto! Di Bonaventura, pur ammettendo la mala gestione del verde pubblico, pur confermando che lo stesso servizio veniva fatto in precedenza con “somme irrisorie” (così come da lui stesso definite); non solo non cerca le cause del fallimento nelle proprie scelte amministrative e politiche (vedi ri-affidamento del verde pubblico alla Te.Am.), bensì chiede ulteriori maggiori fondi per il taglio dell’erba. Mi permetto – nel presente comunicato – a fare delle obiezioni sulla strada indicata dall’Assessore per migliorare il servizio, in quanto fui proprio io, in passato, ad impormi per sfilare dalla commessa della Te.Am la gestione del verde pubblico. La decisione, che all’epoca fece parecchio scalpore, fu presa dopo un attento studio ed un accurato censimento del fabbisogno e dei costi, portato avanti in prima persona dal sottoscritto. Quel provvedimento, in un momento di grandi ristrettezze economiche, con la necessità di apportare significativi tagli di bilancio senza intaccare i servizi, permise all’Ente di risparmiare oltre 700 mila euro, garantendo comunque un servizio puntuale e capillare. Basti pensare che finalmente le scuole, fin dalle prime giornate primaverili, potevano contare su un giardino agibile e ben curato per poter portare i bambini fuori. Senza dover passare da infiniti solleciti. Anche il servizio di decespugliamento stradale veniva affidato mediante procedura di gara, confidando sulla libera concorrenza che portava ad avere un impeccabile servizio, l’assoluto rispetto dei tempi, ed un costo inferiore per effetto dell’inevitabile ribasso d’asta. Sottolineo che, grazie al lavoro fatto, si riusciva anche a concordare il calendario di interventi con i comitati di frazioni, per meglio soddisfare le particolari esigenze. Oggi, haimè, è scomparso anche il calendario ciclico di interventi nelle frazioni, con il quale si garantiva – mensilmente – quel minimo di cura e decoro, senza doversi necessariamente rivolgersi al “consigliere di zona”. Pertanto, pur apprezzando l’onesta con la quale l’assessore ha ammesso il fallimento, è inaccettabile che si richieda ulteriori fondi per migliorare il servizio. Non si può aumentare una spesa per colmare delle scelte errate”.