Nei giorni scorsi è stata pubblicata la sentenza con la quale la società del comparto elettrico aveva impugnato il provvedimento della commissione tributaria regionale, del 2015, che aveva previsto di riconoscere alla municipalità montana del gettito della Tosap.
Tributo che si applica alle società multinazionali del settore energetico, le quali utilizzano per propri fini utilitaristici le risorse del territorio comunale.
A sostegno dell’impugnazione, la Terna ha rilevato che il Giudice di secondo grado aveva erroneamente confermato l’accertamento TOSAP calcolato dal Comune in base alla superficie occupata “commisurata ai metri quadri”, negando l’applicabilità del criterio forfetario di quantificazione della tassa poiché ritenendo che detta Società non rientrasse fra le “aziende di erogazione dei pubblici servizi” e/o fra “quelle esercenti attività strumentali ai servizi medesimi”.
Ai sensi dell’art. 1, comma 1, D.Lgs. n, 79/1999, “le attività di trasmissione e dispacciamento” dell’energia elettrica (a differenza delle relative attività di “produzione, importazione, esportazione, acquisto e vendita”, che erano state liberalizzate) “sono riservate allo Stato ed attribuite in concessione al gestore della rete di trasmissione nazionale”.
La Terna Spa precisava che la concessione delle attività di trasmissione e dispacciamento dell’energia elettrica, inizialmente attribuita ad una società per azioni (denominata Gestore della rete di trasmissione nazionale SpA) appositamente costituita da ENEL SpA era stata successivamente, con D. P. C. M. 11 maggio 2004, trasferita a Terna Spa, la quale – per l’effetto – aveva assunto “la titolarità e le funzioni di gestore della rete di trasmissione nazionale”.
Come risultava anche dallo Statuto, dunque, Terna aveva per oggetto sociale “l’esercizio delle attività di trasmissione e dispacciamento dell’energia elettrica, ivi compresa la gestione unificata della rete di trasmissione nazionale”
Dunque, secondo quanto sostenuto dalla Società Terna, essa non rappresentava una qualsivoglia libera forma imprenditoriale di esercizio dell’impresa, ma era specificamente regolata e dettagliatamente disciplinata da norme statali, perché “la gestione di infrastrutture di approvvigionamento di energia connesse alle attività di trasporto e dispacciamento di energia a rete erano di interesse pubblico. Sulla base di quanto sopra esposto, risultava, quindi, la palese illegittimità della sentenza, secondo cui Terna “non è un ‘azienda di erogazione di pubblico servizio e non esercita attività ad esso strumentali”.
Il ricorso non è stato considerato fondato, poiché dall’articolo 63 del D. Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446, che disciplina il “Canone per l’occupazione dì spazi ed aree pubbliche”, si desume, in maniera chiara, che la misura agevolativa della determinazione forfettaria può trovare applicazione solo per l’attività di erogazione di energia effettuata in favore direttamente dei cittadini, escludendo una qualsiasi interpretazione estensiva. Sulla base di ciò la decisione della CTR non è stata considerata meritevole di censure e il ricorso è stato, pertanto, respinto.
Commenta soddisfatto il Sindaco di Crognaleto Giuseppe D’Alonzo: “Esprimo grande soddisfazione per la sentenza appena emessa a favore del territorio che ho l’onore di rappresentare, soprattutto perché arriva in un momento davvero difficile e delicato sotto tanti punti di vista. Un segno di speranza e di incoraggiamento a non mollare e a continuare a credere nella fondatezza delle battaglie condotte per il bene comune.
Ringrazio il dottor Massimiliano Papa, l’avvocato Donatella Di Cesare, i tecnici comunali e tutti coloro che a vario titolo si sono adoperati per la causa e insieme a loro sono pronto ed intenzionato a continuare per vedere riconosciuti ulteriormente i diritti di un territorio che non può e non deve essere solo sfruttato, ma che va soprattutto tutelato e valorizzato. Presto contatterò i massimi dirigenti, a partire dalla Società Terna Spa, per una conciliazione diretta! Queste somme serviranno ad allentare la spesa economica dei cittadini e delle attività esistenti nel territorio. Questo il mio impegno per il proseguo del mio mandato.”