Teramo. Il coordinamento comunale Futuro In suggerisce al Comune di Teramo alcuni provvedimenti che potrebbe adottare “senza alcun esborso e con grosso profitto per i cittadini e le attività teramane prostrate dall’emergenza Covid19”.
“Torniamo a sensibilizzarla con la maturità del nostro senso di responsabilità e con la consapevolezza di essere presenti nei momenti di bisogno per la nostra amata Teramo”, esordisce nella lettera Futuro In Teramo. “Riteniamo che per il rilancio dell’economia cittadina, specie di quella legata al commercio, ai servizi di bar e ristorazione, considerato lo sciatta produzione normativa della Presidenza del Consiglio, nonché per la fruizione degli spazi cittadini, che alla luce della pandemia vanno ripensati, vadano, al più presto adottate le seguenti misure:
I. Sospensione parcheggi a pagamento
Riteniamo che per almeno un anno i parcheggi non vadano fatti pagare e le strisce blu vadano sostituite con parcheggi liberi con disco orario di 90/120 minuti per favorire lo shopping in centro ed aiutare la ripresa di tutte le attività commerciali, oltre che per dare un sollievo economico a tanti cittadini; sarà opportuno prevedere, evidentemente, per i dipendenti Tercoop percorsi di ricollocazione, anche temporanea, per esempio con compiti di sorveglianza (ausiliari del traffico) e pulizia ed in ogni caso l’attivazione di tutti gli strumenti di tutela disponibili;
II. Rimodulazione degli spazi esterni per bar e ristoranti
Riteniamo che per almeno un anno, per i locali, bar e ristoranti, soprattutto ma non solo per quelli che per metratura non possono adottare le misure di distanziamento sociale in ossequio alla normativa nazionale, vada rimodulata la concessione degli spazi esterni con la possibilità per chi volesse di ricavare gli spazi necessari allo svolgimento della propria attività per strada e/o sui marciapiede, con l’osservanza delle norme di pubblica sicurezza (passaggio mezzi di soccorso e pedoni): l’obiettivo è ad un tempo quello di far sopravvivere le attività e di sostenerle nel mantenimento dei livelli occupazionali;
III. Riapertura parchi e adeguamento spazi urbani
Riteniamo che per osservare al meglio le norme sul distanziamento sociale sia molto importante poter fruire al meglio degli spazi verdi che la città offre. Pertanto La invitiamo a potenziare i servizi di manutenzione e pulizia dei suddetti nonché incrementare l’accoglienza del parco fluviale con la collocazione di sedute, giochi per bambini, spazi dedicati allo sport individuale (panche per addominali, sbarre per trazioni ecc.. sul modello di quelle collocate dalla precedente amministrazione nella porzione di parco sopra via Cavour) concedendo ove possibile e gratuitamente gli spazi a società sportive e palestre che assicurino il rispetto dei protocolli del distanziamento sociale. Andrebbero arredate le zone pedonali, anche per consentire a chi in fila fuori dai negozi, circostanza inevitabile, considerate le metrature medie degli esercizi in centro storico, di non dover attendere in piedi il proprio turno, così come consentire agli esercenti che non gravitano in centro storico, ma con esercizi di piccola metratura, di organizzare delle sedute fuori dai negozi, nel rispetto del distanziamento sociale, al fine di dare qualche confort ai propri clienti nell’inevitabile attesa. Andrebbe anche riorganizzato il carico e scarico in centro per poter collocare al meglio l’arredo urbano con zona di carico e scarico in Piazza Martiri Pennesi davanti alla pizzeria El Gato e trasporto merci con carrelli elettrici nella zona pedonale. Suggeriamo di prevedere oltre che in Piazza Martiri anche al parco fluviale il cinema all’aperto con gli opportuni accorgimenti;
IV. Tempi orari della città
Agire da subito per attivare le politiche per dilazionare i tempi e gli orari delle città, dislocando e disincronizzando i ritmi diversi delle scuole degli uffici pubblici occupando dalle 8 alle 10 alle 12 ore, dislocando i grandi momenti di aperture delle attività principali. La regione Abruzzo, con L.R. 16 dicembre 2005, n. 40, ai sensi della legge 53/2000, si è dotata di una normativa su “Politiche regionali per il coordinamento e l’amministrazione dei tempi delle città”. Tale norma, risalente a 15 anni fa, non è stata mai completamente attuata, e prevede che i diversi Enti – Regione, Province e Comuni – realizzino attraverso i piani territoriali degli orari, il coordinamento e l’amministrazione degli orari dei servizi pubblici, di pubblico interesse o generale, ivi compresi gli uffici centrali e periferici delle amministrazioni pubbliche, gli esercizi commerciali e i pubblici esercizi, le attività di trasporto, socio-sanitarie, di formazione e istruzione, culturali, sportive, turistiche e di spettacolo e di vicinato, dilazionando i flussi di persone nei centri urbani e nei grossi attrattori di utenti e di traffico. Sarebbe utile prevedere il più possibile le attività formative di competenza comunale in modalità e-learning; promuovere il telelavoro; ampliare i servizi fruibili online; favorire i servizi, pubblici e privati, di prossimità (uffici decentrati, negozi di quartiere, ecc.; scuole di quartiere; ecc.), in modo da minimizzare gli spostamenti quotidiani.
V. Mobilità
Realizzazione di nuove regolamentazioni e/o infrastrutture “soft”, a basso costo e rapida attuazione, per la mobilità attiva (pedonale e ciclabile) e la micromobilità, estese a tutta l’utenza fragile, anche
non convenzionali e in deroga al Codice della Strada. Mantenimento e potenziamento di tutte le ZTL e Zone pedonali già esistenti, realizzazione di bike lane anche attraverso l’utilizzo di dispositivi di sicurezza modulare che delimitino e restringano anche provvisoriamente alcune carreggiate stradali, creazione di corsie preferenziali per il transito delle biciclette, aumento del numero delle stazioni del bike-sharing e allargamento degli spazi per la pedonalità allo scopo di garantire il distanziamento sociale. Forti incentivi economici e finanziamenti per il potenziamento della mobilità attiva quali ad esempio: bonus-mobilità per i cittadini (micromobilità), premialità e rimborsi chilometrici.
VI. Scuolabus
Si torna a ribadire la nostra proposta, già attuata da tanti Comuni, di restituire il 40% della tariffa scuolabus alle 400 famiglie che non hanno potuto utilizzare il servizio fin dai primi di marzo”.
“Infine ci auguriamo che su questo primo pacchetto di proposte l’amministrazione comunale non si chiuda a riccio come al solito e sia disponibile ad aprire un sano, democratico confronto nell’interesse dei cittadini”