Covid19, fase due per i parrucchieri: fateci riaprire sennò rischiamo di non farlo più

La fase due è dietro l’angolo oramai, anche se diverse attività dovranno pazientare prima di rimettersi in moto.

E in queste ore sono tante le prese di posizione dei titolari di piccole attività. Come Koto_Lab parrucchieria – make up – abbigliamento di Notaresco

 

L’intervento. Sono consapevole della gravità e dell’incertezza della situazione in cui l’Italia, l’Europa e il mondo intero stanno navigando. Il Governo però dovrebbe essere altrettanto a conoscenza dei nostri problemi. Allo stato attuale delle cose, la riapertura per noi parrucchieri ed estetiste, è prevista per il 1 di giugno. Sono mesi che non abbiamo la possibilità di esercitare la nostra professione il che si riflette inevitabilmente sulle nostre finanze. Io, conscio del problema Covid-19, non pretendo di riaprire a tutti i costi, chiedo solamente che vengano tutelate le nostre vite. Molti di noi hanno costi fissi, come affitto del salone, mutuo ecc…

 

Questi famosi 600 euro a volte non bastano a coprire tali spese, senza contare i vari ritardi accorsi in queste settimane. E i soldi per mangiare? I soldi per vivere? Se il governo ci impone la chiusura, deve garantire il nostro sostentamento aggiungendo agli attuali 600 euro la copertura totale dei costi fissi di gestione. Anche i comuni possono fare il loro non facendoci pagare la tari. Altrimenti ci dia la possibilità di riaprire, sempre ovviamente seguendo tutte le nuove normative anti covid-19, altrimenti molti di noi saranno costretti a non riaprire mai più.

 

O molto più semplicemente, per necessità molti colleghi inizieranno a lavorare in nero, perché ai propri figli qualcosa bisogna pur dar da mangiare, creando così illegalità e minore possibilità di rispettare tutte le norme in materia di sterilizzazione non lavorando in un salone professionale e attrezzato. E chioso con una considerazione finale. Il 4 maggio partirà la fase 2 e come pronosticato da esperti del settore, c’è la seria possibilità che la curva dei contagi torni a salire. A quel punto, rinvieremo di nuovo la data di riapertura? Credete davvero che sia sostenibile tutto questo?

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