Se nel Comune di Teramo la situazione dei contagi sembra essere sotto controllo, con 54 attualmente positivi (di cui 52 in isolamento domiciliare e due ricoverati) e con l’aumento rispetto alle scorse settimane legato essenzialmente al focolaio che si era originato a Giulianova e poi diffuso a Villa Petto e Teramo, i focolai che si registrano in provincia, il passaggio da rischio basso a moderato dell’Abruzzo e lo spettro di un possibile ritorno in zona gialla, preoccupano il sindaco di Teramo e presidente Anci Abruzzo Gianguido D’Alberto.
D’Alberto torna a invitare tutti al rispetto delle regole e a evidenziare la necessità di una “nuova e più intensa attività di verifica e controllo” oltre che di un’ulteriore accelerazione della campagna vaccinale, puntando soprattutto sulla copertura dei più giovani, che rappresentano oltre il 50% degli attuali soggetti in sorveglianza attiva, e di tutti coloro che lavorano in strutture di comunità come le scuole o che rivestono ruoli che li portano a contatto con il pubblico.
“In città la situazione oggi è stabile – sottolinea – negli ultimi due giorni non abbiamo registrato nuovi casi ma non è solo un problema di Teramo città. Bisogna infatti ragionare in termini di provincia e regione e la situazione odierna, al di là delle proposte a livello nazionale di rivedere i parametri per il passaggio da una zona all’altra, deve portarci a innalzare l’attenzione sul rispetto delle regole, a partire dall’uso della mascherina anche all’aperto in quelle situazione dove c’è circolazione di persone”.
D’Alberto evidenzia infatti come a rischio non siano solo situazioni estemporanee come i festeggiamenti per la vittoria dell’Italia, “prevedibili ma non controllabili per la loro diffusività se non con interventi ad hoc come coprifuoco e lockdown specifici”, ma a quelle costanti e quotidiane violazioni delle norme a cui si assiste, soprattutto in aree ad elevata presenza turistica.
Da qui la necessità, compatibilmente con le misure in vigore, di “una nuova e più intensa attività di controllo e verifica” che deve accompagnarsi “ad un’azione ancora più incisiva di completamento della campagna vaccinale”, coinvolgendo soprattutto i giovani.
“Ad oggi il 50% dei teramani in sorveglianza attiva rientra nella fascia 10-19 e 20-29 – prosegue D’Alberto – per questo da tempo evidenzio la necessità di completare la vaccinazione di queste fasce d’età. Inoltre quello che chiedo alla Asl e alla Regione, come presidente Anci di rapportare il numero dei contagi e dei ricoveri con quello dei vaccinati, così da convincere numeri alla mano anche i più restii che la principale arma che abbiamo per vincere questa battaglia sono proprio i vaccini”.