“Si è esibito in un racconto fantasioso e ridicolo di quella che è stata la gestione dell’emergenza Covid nella Asl teramana – ha detto Mariani – Quando l’11 marzo il Presidente del Consiglio Conte ha annunciato il loc down, informando dettagliatamente i cittadini italiani dell’alta contagiosità del virus, la Asl di Teramo contava 8 casi di positività. Sin dall’inizio il Comitato Scientifico, che supporta il Governo nazionale, e lo stesso Presidente del Consiglio hanno evidenziato la necessità di seguire scrupolosamente le restrizioni e le misure di sicurezza, chiedendo rigidi protocolli proprio per evitare che i positivi, tanti asintomatici, potessero altrimenti infettare tanti altri provocando situazioni drammatiche. Nei giorni successivi all’11 marzo, l’ospedale Mazzini di Teramo è stato costretto a chiudere, uno dietro l’altro, ben 4 reparti e il numero dei contagi tra medici, infermieri, operatori sanitari e pazienti ha conosciuto un’impennata a dir poco anomala. La Regione ha rifiutato sia la proposta di commissariamento o affiancamento sia la condivisione di una cabina di regia, accumulando errori e ritardi, pensiamo ai tamponi, tali da non permettere nessuna forma di prevenzione se non quella del lock down nazionale”.
E ancora: “È notizia di questa mattina che la Procura di Teramo ha deciso di aprire un fascicolo per verificare l’applicazione della normativa sulla sicurezza ed accertare eventuali reati per violazione sull’uso di dispositivi e protocolli con riferimento a quanto accaduto all’ospedale Mazzini, i magistrati valuteranno attentamente ogni cosa e certo non hanno bisogno di sentenze improvvisate e scritte dai Consiglieri regionali. Di Gianvittorio farebbe bene ad occuparsi di ciò che gli compete in Regione, avanzando proposte utili alla sanità della provincia di Teramo e spiegando ai cittadini qual è la programmazione sul nostro territorio visto che ad oggi conosciamo bene solo gli investimenti decisi dalla sua maggioranza per Pescara”.