Cortino. E’ in corso un’intensificazione dell’attività di sorveglianza in materia raccolta funghi epigei spontanei da parte dei Carabinieri Forestali all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Negli ultimi giorni sono state più di cento le persone controllate dalla sola Stazione Carabinieri “Parco” di Cortino che ha provveduto alla confisca di decine di chilogrammi di funghi illecitamente raccolti.
Il fungatico sequestrato in questi giorni dai Carabinieri Forestali del Reparto Parco, è stato consegnato al Dipartimento di Prevenzione – Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione della ASL di Teramo per le analisi e successiva distruzione.
Nel corso di queste operazioni, peraltro, gli uomini della sorveglianza hanno scongiurato l’ennesimo, e purtroppo non infrequente, caso di avvelenamento umano in ambiente domestico attraverso l’ingestione di funghi mortali. Tra il “raccolto” sequestrato sono stati infatti rinvenuti anche esemplari del velenosissimo e letale ovulo di Amanita Phalloides.
Nell’ambito dell’attività di sorveglianza sono state numerose le contestazioni e le sanzioni amministrative elevate, per un totale di diverse migliaia di euro e diverse decine di chilogrammi di funghi confiscati. Riscontrata soprattutto l’illecita raccolta di funghi da parte di privati sprovvisti del tesserino regionale di autorizzazione e conseguente mancato versamento del tributo annuale ai sensi della L.R. Abruzzo 8 novembre 2006, n. 34 e s.m.i.. I rilievi si sono inoltre concentrati alla circolazione e sosta di automezzi al di fuori delle strade e piste esistenti (ai sensi della L.R. Abruzzo 4 gennaio 2014, n. 3, e in violazione delle norme in vigore nel Parco).
I Carabinieri forestali di Sorveglianza del Parco richiamano al rispetto delle norme che regolano le modalità di raccolta, sia a tutela dell’ecosistema sia a garanzia di diversi aspetti sanitari. Riguardo a questo punto, infatti, si sottolinea il grosso rischio insito in tali comportamenti illeciti: la raccolta di funghi da parte di persone che, senza aver superato il previsto corso formativo previsto per il rilascio del tesserino autorizzativo, si avventurano nei boschi cercando e raccogliendo funghi che poi portano sulle tavole dei loro familiari.
Si raccomanda, inoltre, la massima prudenza a garanzia dell’incolumità personale, dal momento che gli ambienti naturali in cui i funghi crescono spontaneamente possono essere molto insidiosi; molti “fungaioli” si perdono e si feriscono e, purtroppo, negli ultimi anni sono stati numerosi i decessi di cercatori di funghi a seguito di incidenti nei boschi.