Tra i 300 dipendenti del gruppo, ci sono anche i 16 impiegati nello stabilimento di Corropoli.
Alla base della mobilitazione del presidio dei lavoratori, ci sono tutte le incertezze sul futuro occupazionale (il capannone di Corropoli è stato sgomberato, forse venduto) con gli operai che lavoreranno da casa.
“I lavoratori”, sottolinea Mirco D’Ignazio, segretario della Fiom Cgil, ” devono percepire due stipendi arretrati oltre al welfare del 2019, 200 euro, e buoni pasto. Inoltre non ci sono notizie di nuove commesse che possano invertire la situazione”.