Corropoli. “Più che una lettera di rassicurazione ai genitori, sembra un urlo di aiuto. Lo stesso del famoso quadro di Munch”.
Usa un accostamento artistico l’avvocato Angelo Palermo, una sorte di portavoce dei genitori degli alunni che frequentano il liceo D’Annunzio di Corropoli. Considerazione che nasce dopo aver preso visione della lettera aperta che Nilde Maloni, preside dell’istituto superiore, ha diffuso nella giornata di oggi.
“ Più che tranquillizzare i genitori”, sottolinea Palermo, “ ai quali, è bene ricordare, non sono mai state fornite certezze e garanzie per il futuro, “ la presa di posizione assomiglia ad un grido di aiuto di fronte ad un potere volitivo, quello della Fondazione, che non sembra più essere capace di fornire l’indirizzo e il sostegno economico all’intera struttura. Si usa un linguaggio criptico. Quasi a voler evidenziare una faida all’interno della Fondazione e a prendere una posizione a vantaggio di uno rispetto ad altri. Ma a chi si riferisce la preside? Questo andava specificato. Così da parte sua, che è la responsabile didattica del progetto, sottolineare quanti professori hanno avanzato la messa in mora e quali saranno a disposizione per il prossimo anno scolastico?”
E’ un fiume in piena l’avvocato Palermo, che fa alcune riflessioni importanti. “ Se ci fossimo trovati davanti ad un’azienda privata”, prosegue, “ vista la situazione debitoria, “ staremmo a parlare di una società in fallimento. Come genitori, visto che non parliamo di scuola pubblica, e paghiamo per un servizio, abbiamo avanzato delle richieste. Legittime: di conoscere una serie di situazioni per dare fiducia ad una struttura che in passato ha brillato, sotto vari profili, nei confronti di chi ha sottoscritto un contratto con la scuola. Tutto questo non ci è stato fornito, a tutt’oggi, quando si scopre, anche all’esterno, che la situazione è difficile. Mentre al contrario a noi è stato detto di stare tranquilli”.
E mentre si attendono sviluppi per l’immediato, da parte di un gruppo di genitori viene richiesto nuovamente alla Fondazioe Val Vibrata College di affidare la gestione dell’Istituto a Giuseppe Di Giminiani, che ha proposto comunque un progetto.