Rincari, quelli rilevati e riscontrati al momento del controllo, ritenuti adottati, senza giustificati motivi, nella particolare contingenza del mercato causata dalla crisi epidemiologica da “COVID 19” (Coronavirus), circostanza che ha portato a ipotizzare la fattispecie degli esclusivi fini speculativi contemplata dall’articolo 501-bis del Codice penale (“Manovre speculative su merci”). Prezzi al pubblico motivati dal responsabile dell’esercizio quale diretta conseguenza dei rialzi già partiti dalle ditte fornitrici, nella zona del teramano; ricarichi ora oggetto di approfondimenti più scrupolosi, anche alla luce delle dinamiche commerciali stabilite dai fornitori e dal venditore nell’intero anno 2019, ossia nei tempi precedenti all’esplosione dell’emergenza sanitaria da “Coronavirus” e che porteranno ad ulteriori sviluppi investigativi da parte delle Fiamme Gialle picene, soprattutto in relazione alle forniture dei gel igienizzanti e delle mascherine, che sembrerebbero celare ricarichi sino al 4000%.
Il titolare della profumeria è stato quindi denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, alla quale sono stati rimessi anche gli atti di polizia giudiziaria del contesto, compreso quello del sequestro penale di 250 mascherine e di 30 flaconi da 100 ml di gel igienizzante per mani.