Finestra necessaria per smaltire gli ordini e per le ultime commesse da consegnare. Ma le cose non sembrano limitarsi solo a questa semplice deroga.
“Molti imprenditori senza scrupoli”, commenta Marco Boccanera, segretario Fim Cisl, “pur di mettere al sicuro i loro profitti a scapito delle lavoratrici e dei lavoratori, hanno inviato pec al Prefetto di Teramo chiedendo autorizzazioni per proseguire pur avendo codici ATECO ben specificati nel decreto che ne impone la chiusura.
Il Prefetto, a quanto ci risulta non sta rispondendo a nessuno, ed in linea con le indicazioni date da Confindustria con il silenzio assenso, e per la gioia dei “Padroni,” le attività proseguono indisturbate e senza controlli.
Questi sono i paradossi di una Italia che resiste a prescindere e l’altra parte che sfrutta per l’interesse dei pochi a discapito dei molti.
“Illustrissimo Prefetto”, esorta Boccanera” fermi queste furbate. Chi paga le tasse tutti i giorni come i metalmeccanici non sono carne da macello e non meritano di essere presi in giro da imprenditori senza scrupoli.
Augurandole buon lavoro, confidiamo nella sua celere verifica a quanti hanno le carte in regola e la coscienza a posto.
La classe operaia non merita un “silenzio assenso”.