E’ stata importante l’adesione allo sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali, in Abruzzo e in Molise, dei dipendenti del noto marchio della distribuzione. Un epilogo, quello dello sciopero del 13 agosto, nato dopo che le rappresentanze di Fisascat Cisl e Uiltucs hanno tentato, senza successo, di avviare un dialogo con l’azienda. E questa mattina è stato scelto il punto di vendita di Tortoreto, sulla Statale 16, per un presidio dei lavoratori in arrivo non soltanto dalle località costiere e dell’entroterra, ma anche dalla provincia di Chieti.
Diverse sono le ragioni alla base dello sciopero, e tutte legate alla necessità di migliorare le condizioni complessive dei lavoratori.
Carichi di lavoro giudicati insostenibili e turni massacranti. L’obbligo per i lavoratori di farsi carico anche delle pulizie dei bagni e dei parcheggi, mancato rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro e salute dei dipendenti, stress lavoro correlato, utilizzo improprio delle clausole elastiche e flessibili, senza che vengano retribuite, nonché dei permessi retribuiti.
“Irregolarità nei livelli di inquadramento, trasferimenti coatti in sedi lontane senza l’applicazione delle indennità previste dal CCNL di categoria- spiegano i rappresentanti sindacali della Fisascat Cisl Stefano Murazzo e per Uiltucs Abruzzo Bruno Di Federico e Alberto Stampone.
Nella giornata di sciopero c’è chi ha rinunciato anche alle ferie per poter sostenere i colleghi in stato di agitazione. Ma da parte dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali c’è la volontà di aprire un dialogo e trovare le soluzioni utili per migliorare le condizioni delle maestranze.
“Alle richieste di confronto presentate per discutere i problemi segnalati dalle strutture sindacali territoriali e nazionali non è stata data risposta”, ripetono i sindacati.
“Tutto questo accade all’interno dei negozi di un gruppo leader di mercato che vanta un eccellente fatturato e redditività, che non solo non ha subito flessioni durante la pandemia ma è addirittura cresciuto.
“Non ci siamo mai sottratti al confronto, anzi lo abbiamo cercato più volte sempre in un’ottica concertativa e di confronto finalizzato sempre alla tutela delle persone che rappresentiamo.
L’auspicio è che l’azienda riveda le proprie posizioni e apra con le organizzazioni sindacali in confronto costruttivo per risolvere le problematiche all’interno dei punti vendita”.