Silvi. Il comitato cittadino “La nostra Silvi” punta il dito contro il sindaco Andrea Scordella perchè, nei confronti dei suoi concittadini, userebbe “due pesi e due misure”.
Il comitato ha indirizzato una lettera a Scordella con l’elenco delle criticità del centro storico: “un turismo devastante e incontrollato, l’opposto dell’auspicato “turismo sostenibile”; l’insalubrità dei locali destinati al commercio sprovvisti delle richieste norme igienico- sanitarie, basti solo sottolineare che nei locali chiusi a causa di una violenta ondata pandemica, non sono state effettuate le necessarie sanificazioni; l’inquinamento dell’aria resa malsana e irrespirabile dai fumi provenienti da ben otto canne fumarie sistemate in 80 metri lineari; la penuria di parcheggi; la mancanza di sicurezza stradale e la limitazione delle libertà personali. Per non parlare”, continua il comitato cittadino, “dell’esempio culturale offerto ai giovani uso di alcolici e super alcolici”.
Il comitato “La nostra Silvi” racconta di non aver mai ricevuto risposte dal primo cittadino, “né tantomeno”, aggiunge, “siamo stati consultati per le decisioni riguardanti il centro storico e in modo particolare Corso Umberto I e non la “food zone”. I contatti li avete avuti non con noi (tra gli altri), che non abbiamo avuto nè chiediamo sovvenzioni, ma con i commercianti, che come associazione (no profit?) ne ha avuti in abbondanza, mettendo in atto delle iniziative commerciali che per loro natura hanno il fine del guadagno e, guarda caso, decidono cosa fare su Corso Umberto mentre loro se ne tornano tranquillamente nelle loro case, in via S. Rocco. Per noi le solite chiacchiere e le evanescenti dichiarazioni che offendono la nostra intelligenza, niente cioè di tangibile, di concreto sulla doverosa attenzione e concreta vigilanza della polizia municipale, della Asl e delle forze di polizia onde rendere normale il rispetto delle regole”.
Secondo il comitato cittadino, la città “non ha bisogno di un’isola ecologia, bastano altri raccoglitori, acquistati con la collaborazione dei commercianti e magari con le scritte in italiano, nè occorre la polverina che fa profumare di vaniglia i bidoni. I commercianti dovrebbero provvedere, in modo adeguato, ai loro rifiuti e a quelli dei loro avventori, prendendo magari esempio da qualcuno di loro. Non servono bagni pubblici poiché i locali che somministrano bevande ed alimenti dovrebbero avere bagno e antibagno. Non occorre chiudere entrambi gli occhi, bisogna solo controllare e far rispettare le norme”.
E, a conclusione, il comitato cittadino “La nostra Silvi” avanza delle precise proposte per il borgo antico:
– parcheggi riservati e numerati solo per i residenti e i proprietari di case del centro storico;
– nel caso di chiusure, accesso consentito solo ai soggetti sopra nominati;
– le piazzette, punti di ristoro per residenti ai quali è stata tolta la passeggiata sul belvedere e la permanenza sulle panchine della Loggia e per proprietari di case che pagano puntualmente le tasse e hanno diritto, anche solo per pochi giorni d’estate, al meritato riposo;
– il rispetto puntuale, da parte di tutti, di quelle norme da noi mai disattese;
– il conseguimento del benessere psicofisico e relazionale di tutti i cittadini che chiedono la tutela dei loro diritti.
“In caso contrario, ci vedremo costretti a forme ben visibili di protesta”, assicura il comitato.