Colonnella. Dal referendum alla petizione. Cambia il percorso, dopo il confronto con la prefettura, ma non l’obiettivo: quello che scoraggiare l’amministrazione comunale di dotare le armi alla polizia locale.
Questa mattina, 18 febbraio, il comitato promotore ha avviato la raccolta le firme per dire no all’armamento degli agenti, deciso lo scorso mese di dicembre in consiglio comunale.
La petizione nasce dal fatto che Colonnella non ha un regolamento ben definito per indire un referendum cittadino. I due consiglieri di minoranza, Fabio Di Felice e Paolo Forlì si affretteranno a chiedere al consiglio comunale la regolamentazione, metodo indispensabile per far esprimere democraticamente i cittadini. Il comitato intanto è già attivo con impegno e determinazione, numerose persone hanno apposto la loro firma e molte altre chiedono di farlo.
Sono diversi i cittadini contrari a questa opzione, e la petizione avviata oggi ha questo obiettivo: dare il peso del dissenso sul tema e scoingurare quello che i promotori dell’iniziativa definiscono ” un inutile ed oneroso sperpero di denaro pubblico, quello legato all’acquisto delle armi, munizioni, cassaforte, inferriate, armadi, porte blindate, costanti corsi di tiro al poligono e continue spese per la manutenzione”.
“Il tutto in evidente contrasto alla narrazione che si è fatto del paese, se fino ad un anno fa Colonnella era un paese dove è un privilegio vivere, come è possibile che nel volgere di pochi mesi possa essere il paese, popolato da poco più di 3600 abitanti, diventato un luogo così pericoloso da avere la necessità di avere i vigili urbani dotati di pistole, potevano essere sufficienti altri metodi meno pericolosi e onerosi per tutelare l’incolumità degli agenti, come spray urticanti e giubbotti anti taglio”.