Colonnella, liquidazione Truentum. Ecco come sono andare le cose: parlano gli ex amministratori

Colonnella. Dopo diversi tentavi da parte del liquidatore della Truentum, di richiedere l’ammissione al concordato preventivo tutti respinti dal tribunale, che ha rigettato la fattibilità dei piani presentati, l’ultimo è andato a buon fine.

 

È giusto informare la comunità colonnellese, visto che non lo fa il Sindaco, che il concordato non costerà la cifra di 1,3 milioni in quanto l’importo è coperto dal valore del cimitero realizzato dalla Truentum. In realtà quello che costerà saranno circa i 400.000 euro occorrenti per pagare i professionisti incaricati (avvocato, liquidatore, commissari giudiziali e spese di procedura).

A parlare, dopo tanto silenzio negli anni sono la famiglia dell’ex sindaco Marco Iustini, l’ex amministratore della società Gabriele Ceci e l’ex direttore Emidio Delli Compagni.

“Il Sindaco Pollastrelli, insieme al consiglio comunale, sin dal 2011 è riuscito a generare un gran polverone facendo passare l’idea che la Truentum sia stata gestita finanziariamente in danno dei cittadini colonnellesi. Oggi col passare del tempo le opinioni sono cambiate, dichiara la famiglia Iustini.

“È doveroso ricordare che fino alle elezioni comunali del maggio 2011 la Truentum ha sempre prodotto utili societari e collettivi, ed ha assicurando l’equilibrio tra attivo e il passivo. Ciò risulta di bilanci mai contestati dall’amministrazione comunale, che anzi li ha espressamente approvati. Nel giugno 2011 l’ex Sindaco Iustini, Amministratori e Direttore, depositarono un documento in Comune indirizzato al Sindaco Pollastrelli, elencando tutte le attività e i progetti in corso di realizzazione della Truentum.

Da quel momento si doveva dire alla Truentum vai avanti e realizza le opere che hai in corso, così avrai anche le entrate.

Al contrario l’Amministrazione Pollastrelli ha detto STOP a tutte le attività, compresi i pagamenti da parte del Comune oltre ha svuotarla di tutto il personale. Come si fa a vendere e produrre qualcosa senza che nessuno se né occupi? Da lì in poi la società inizia scricchiolare, creando anche una serie di difficoltà di gestione al nuovo Consiglio di amministrazione nominato dal nuovo Sindaco (Matteo Marchetti, Maurizio Bernardini, Walter Marinelli) costringendolo tra l’altro ad assumersi delle importanti responsabilità (anche loro oggi chiamati a rispondere in sede civile di eventuali profili di malagestio insieme al Liquidatore Emili e al Comune), dichiara l’ex direttore Ing. Delli Compagni.

“Sono venuti a conoscenza che è stato richiesta e rimesso al Comune di Colonnella un parere legale per giustificare l’avvio dell’azione di responsabilità (causa civile) nei nostri confronti riportante affermazioni e costatazioni palesemente infondate”. Il Sindaco e Consiglio comunale avviano la causa civile che i cittadini colonnellesi dovranno comunque pagare (sia in caso di vittoria che in caso perdita).

Ora immaginate una pianta che produce frutti e che è stata sempre innaffiata, concimata e curata.

All’improvviso a qualcuno non piace, viene trascurata anzi abbandonata! Quali frutti produrrà? Nessuno! Farà una brutta fine, seccherà e poi verrà tagliata! Ecco la Truentum ha fatto la stessa fine. Forse dava fastidio e doveva seccare!!!. Non doveva vendere gli appartamenti e non doveva costruirne di più e non doveva finire i lavori di fognatura (tra l’altro pagate dalla Ruzzo Reti), non doveva vendere i loculi cimiteriali per pagare i mutui alla ex Banca Picena Truentina. Doveva stare ferma!!!!”.

“Dopo cinque anni e mezzo di fermo totale di tutte le attività, dal 2011 al 2016 cosa volete che ci sia? Solo cenere e aumento di perdite finanziarie” dichiara l’ex amministratore Gabriele Ceci.

E’ giusto ricordare che facendo progettare alcune opere pubbliche alla Truentum il Comune, quando era

Sindaco Marco Iustini, ha speso solo l’1,2% del valore dell’opera invece del 10%. Non sprechi quindi ma vantaggi concreti.

Gli appartamenti ERP costruiti dalla Truentum e quasi ultimati e “ben fatti” (così come riportato sempre sulla relazione di concordato preventivo approvato dal Tribunale) non sono stati venduti. Oggi magari venderli con una asta conviene ai probabili acquirenti, vanificando il sogno di chi aveva prenotato l’acquistato le case accendendo anche prestiti bancari con il rischio concreto oggi di perdere tutto.

Non sarebbe stato meglio permettere alla Truentum di incassare i crediti vantati? Inoltre la Truentum aveva nel cassetto un brevetto tecnologico che consentiva di realizzare abitazioni in cui non c’erano bollette da pagare. Di questo brevetto non è stata fatta alcuna valutazione del valore economico da parte di società terze specializzate, ed è stato ceduto a un fornitore professionale senza che il Consiglio Comunale ne fosse a conoscenza e ne abbia mai discusso dell’opportunità di cederlo. Il Sindaco ne era

a conoscenza? E che dire poi degli 800 mila euro che la Regione aveva assegnato alla Truentum, per costruire altre abitazioni a prezzi convenienti, e che è stato rimandato indietro non dando seguito agli atti amministrativi occorrenti? Il consiglio comunale ne era a conoscenza? Sindaco, non sarebbe stato più semplice invece di fare atti “gravosi sotto il profilo tecnico-giuridico” impegnarsi a terminare i progetti avviati?

Per produrre gli “utili pianificati” è noto, bisogna realizzare le cose programmate e non fermarle. Se tutto è fermo è difficile produrre “utili” anzi si producono grandi “perdite”. In ultimo per non accumulare debiti bisogna valorizzare i crediti (e in Truentum c’è ne sono molti) ed incassarli, così tutto torna

in pareggio. Poi Sindaco la informiamo che nei bilanci esistono due sezioni Attività e Passività, lei riporta sempre e solo le passività (che tra l’altro non ammontano come da lei affermato a 4 milioni di euro), in considerazione delle dichiarazione rilasciate dall’ex Presidente del CdA di Truentum Matteo Marchetti nel dicembre del 2012 dove affermava che le perdite erano 800 mila Euro, a meno che vuole dirci che dal 2013 ad oggi i debiti sono notevolmente aumentati.

Va bene essere un po’ di parte ma lei esagera”.

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