E questo in attesa della trattazione collegiale dell’istanza di sospensione dell’ordinanza con la quale la Regione, lo scorso 27 maggio, per la questione dei cattivi odori. Nei giorni scorsi, infatti, la proprietà dell’azienda (come era nelle previsioni) ha impugnato il provvedimento del Servizio gestione rifiuti che aveva sospeso per 6 mesi l’autorizzazione ambientale integrata. In pratica, lo spegnimento degli impianti è durato poco più di un paio di settimane e tutto è rimandato al prossimo 14 luglio quando il ricorso sarà esaminato in sede collegiale. Il decreto di sospensione interinale del provvedimento regionale (in questa fase la Regione non si è costituita) prende forma, ovviamente, dalla documentazione presentata dalla società ricorrente.
E da un documento, che è la relazione dell’Arta dello scorso 27 maggio, il giorno stesso nel quale la Regione ha sospeso l’attività aziendale. “Non risultando essersi verificato uno sforamento delle emissioni di ammoniaca in atmosfera (che poi erano dei rilievi emersi nei mesi precedenti, ndr)”, si legge nel decreto, può disporsi l’accoglimento della domanda della misura interinale fino alla discussione collegiale”. E dunque, tutto torna in discussione in una vicenda nella quale i contenziosi sono ancora lontani dal sopirsi.