L’attività trae origine da alcuni episodi di danneggiamento di imbarcazioni avvenuti a Silvi tra l’ottobre ed il dicembre 2019, a seguito dei quali un natante, utilizzato per la pesca da strascico, veniva dato alle fiamme.
Inizialmente veniva ipotizzato che il movente di tali danneggiamenti andasse ricercato in una volontà ritorsiva nei confronti delle vittime (padre e figlio), “colpevoli” di una presunta attività “delatoria” nei confronti di soggetti coinvolti in precedenti indagini condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo del comando di Teramo.
Tuttavia, i carabinieri del NORM della compagnia di Giulianova, non escludendo altre piste investigative, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Teramo, sono arrivati alla motivazione che gli eventi incendiari fossero da ricondurre a debiti connessi con lo spaccio di di sostanze stupefacenti.
Infatti, le indagini, svolte tra l’aprile 2020 e la primavera del 2021, hanno consentito di accertare una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti, in Silvi e zone limitrofe, che fruttava circa mille euro al giorno.
Inoltre, per i militari, l’odierno indagato era particolarmente sensibile ed attento a che tutti i propri clienti pagassero le cessioni della sostanza stupefacente, non astenendosi a condotte estorsive, supportate anche da aggressioni fisiche o lesioni, nei confronti dei morosi.
Durante le indagini i carabinieri hanno recuperato circa 500 grammi di cocaina e sequestrato la somma di 25.000 euro in contanti. Nel corso dell’attività 40 persone circa, tutte assuntrici di cocaina, sono state segnalate alla Prefettura di Teramo.