Un uomo di Civitella del Tronto, sostenendo di essere stato danneggiato da un intervento chirurgico di artroscopia alla spalla, eseguito nel 2005, si era rivolto al Tribunale di Teramo chiedendo la condanna del medico e della struttura sanitaria al risarcimento dei danni subiti, quantificati in 250mila euro.
Nel corso del giudizio di primo grado il caso era stato oggetto di due distinte consulenze tecniche d’ufficio, che avevano escluso ogni responsabilità del medico chirurgo e della struttura sanitaria, assistititi rispettivamente dagli avvocati Patrizio Baldini ed Enzo Formisani.
La decisione del Tribunale di Teramo, che aveva rigettato tutte le richieste risarcitorie del paziente, ha trovato piena conferma in secondo grado. Con sentenza pubblicata il 22 gennaio scorso, la Corte di Appello di L’Aquila ha ribadito la correttezza della diagnosi, della scelta del trattamento, nonché della esecuzione dell’intervento, condannando l’appellante a rifondere a ciascuna delle controparti le spese di lite.