Senza acqua calda dallo scorso mese di giugno perché la caldaia non è stata sostituita dall’Ater, l’azienda territoriale per l’edilizia residenziale nonostante le ripetute sollecitazioni della famiglia che vive in questo appartamento e una certificazione di un tecnico caldaista sull’impossibilità di riparare l’impianto.
Non è l’unico caso che si registra negli alloggi popolari di via Galilei a Campo a Mare di Roseto. Ma Aurel Shori, origini albanesi ma in Italia ormai da anni, ha voluto rendere pubblica la sua storia. Una famiglia umile la sua. Una moglie, due figli uno di 14 anni che va a scuola e l’altro più grande disabile.
Costretti tutti i giorni a lavarsi con l’acqua fredda. La caldaia non funziona e la stagione fredda incombe. 120 euro spesi per la certificazione di un tecnico caldaista per documentare che l’impianto non può più essere riparato perché obsoleto e non si trovano più i pezzi di ricambio. Serve, insomma, una nuova caldaia.
A giugno i documenti con richiesta di sostituzione della caldaia ma senza risposta. E senza risposte sono rimaste anche le tante telefonate che Aurel Shori ha fatto all’Ater dallo scorso mese di luglio, compresa l’ultima chiamata, quella di stamattina.
Una situazione di disagio che vivono molte famiglie qui a Campo a Mare. Gli ascensori non hanno mai funzionato. Ormai sono stati danneggiati dalle infiltrazioni dell’acqua. Gli impianti elettrici sono superati, le centraline delle antenne andrebbero sostituite (la tv vederla è un miracolo), luci condominiali delle scale inesistenti.
E chi ha provato ad arrangiarsi sistemando degli impianti di fortuna utilizzando le luci di natale per illuminare le scale è stato denunciato. A proposito di scale Gaetano Durante, colpito da ischemia nel 2020, è costretto a camminare con le stampelle. Vive al quarto piano ma l’ascensore è guasto da anni.
L’inverno è alle porte, chissà se l’Ater si degnerà di dare risposte concrete a queste famiglie la cui dignità è stata violentata.
L’avvocato Donatella Di Cesare sta seguendo da vicino le vicende delle famiglie che vivono negli alloggi popolari di Campo a Mare sollecitando direttamente l’Ater con cui però si fa fatica ad aprire un dialogo di confronto.