Davanti ai giudici del collegio, presidente Flavio Conciatori, a latere Lorenzo Prudenzano ed Enrico Pompei, 11 persone tra legali rappresentanti, amministratori, direttori dei lavori e procuratori di società appaltatrici o sub appaltatrici e professionisti, tutti accusati di indebita percezione di erogazioni ai danni dello stato, tutti assolti con le formule “perché il fatto non sussiste” e per alcuni capi “perché il fatto non è previsto dalla legge come reato”.
Il fascicolo che aveva portato gli 11 imputati a processo, a firma del pm Stefano Giovagnoni, verteva su una presunta strumentalizzazione della normativa sui danni del terremoto del 2009 nei comuni fuori cratere, con i riflettori puntati sia su alcune perizie asseverate che avrebbero attestato falsamente il nesso di causalità tra le lesioni e il sisma sia su alcune certificazioni prodotte dalle imprese che avevano effettuato i lavori di ristrutturazione su abitazioni realmente danneggiate dal terremoto. In alcuni casi, infatti, secondo la Procura, nel computo metrico le imprese finite sotto accusa avevano dichiarato lavori superiori a quelli realmente realizzati, incassando così tutta una serie di somme non dovute.
Accuse che avevano inizialmente portato a processo gli 11 imputati davanti al giudice monocratico con le accuse di truffa, tentata truffa e falso. Ma nel giorno in cui era attesa la sentenza il giudice aveva riqualificato il reato in indebita percezione di erogazioni pubbliche, rinviando il procedimento davanti al tribunale collegiale. Oggi la sentenza, con l’assoluzione di tutti.