Non solo Torricella dove un cane è stato trovato impiccato e per cui come già emerso c’e già un indagato, ma anche ad Atri, dove un gatto è stato ferito alla testa da un dardo scoccato da un arco o una balestra.
Entrambe le circostanze hanno condotto i carabinieri forestali delle locali stazioni ad informare la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo per i reati di uccisione e lesioni ad animale.
Il cane, di razza pastore maremmano, sembrerebbe aver causato fastidio ad alcuni passanti, perché lasciato libero di vagare incontrollato; di conseguenza quest’ultimi si sarebbero lamentati con il proprietario che, per eliminare il problema, avrebbe risolto la questione con estrema crudeltà impiccando l’animale ad una trattrice secondo la ricostruzione dei forestali.
Il gatto invece, facente parte di una colonia felina accudita da una residente del posto, è stato oggetto di tiro al bersaglio: un dardo, di circa 41 cm di lunghezza, scoccato da un arco o più verosimilmente da una balestra, ha attinto l’animale nella parte superiore sinistra della testa, alla base dell’orecchio, causandogli gravi sofferenze.
Una residente segnalante si è amorevolmente presa cura del povero animale trasportandolo presso la Clinica Veterinaria della Facoltà di Medicina Veterinaria di Teramo. Nella struttura è stata diagnosticata una ferita trapassante da arma da punta. Il gatto ora fortunatamente versa in condizioni migliori e tra non molto potrà ritornare alla colonia felina di provenienza.
Per l’episodio che ha coinvolto il povero cane, una persona è come già riportato stata iscritta nel registro degli indagati, mentre per la vicenda del gatto i carabinieri forestali stanno effettuando indagini, anche circa la provenienza del dardo sequestrato, al fine di risalire al colpevole dell’esecrando gesto compiuto per mera brutalità.
Il comandante dei carabinieri forestale di Teramo, Luca Brugnola, ricorda che alla specialità forestale dell’Arma sono demandate in via prioritaria tutte le attività di prevenzione e repressione dei reati commessi a danno degli animali, siano essi domestici o selvatici e che questo ruolo assume oggi ancora maggiore importanza alla luce delle previsioni recentemente introdotte dall’art. 9 della nostra Costituzione che riconosce agli animali il più alto livello di protezione del sistema giuridico.
Il maltrattamento di animali, la loro uccisione, l’abbandono e la detenzione incompatibile con le loro caratteristiche etologiche sono comportamenti che nascono e si evolvono con l’uomo, vietati e severamente puniti dal Codice Penale.