Nella prima giornata sono stati evidenziati il ruolo del Dipartimento nella gestione dei fenomeni idrogeologici regionali dalla fase dell’emergenza fino alla messa in sicurezza; le cause predisponenti le grandi frane in Abruzzo, mentre Gabriele Scarascia Mugnozza, presidente della Commissione Grandi Rischi, ha posto in risalto l’importanza degli studi di microzonazione sismica, effettuati in pochi mesi in tutti i comuni del “cratere”, nella programmazione e conoscenza del territorio.
Il professor Nicola Sciarra, consulente tecnico del Dipartimento Regionale di protezione Civile, impegnato dal gennaio 2017 nell’analisi e valutazione di tutti i fenomeni idrogeologici sul territorio regionale, con particolare attenzione ai casi di Castelnuovo di Campli e di Ponzano di Civitella, ha relazionato compiutamente sulla genesi dei fenomeni franosi, anche mediante ricostruzioni estremamente elaborate delle modalità di innesco, sul controllo – mediante monitoraggio – posto in essere e sulle modalità di intervento.
Il professor Tommaso Piacentini ha invece illustrato gli studi effettuati per valutare le modalità di innesco della drammatica valanga di Rigopiano, dai quali risulta una chiara sismo-induzione.
L’ingegnere Massimo Marini ha poi presentato gli interventi di messa in sicurezza eseguiti in corrispondenza del dissesto avvenuto a Castelnuovo di Campli: tutti i lavori sono stati pianificati, progettati ed eseguiti in soli 18 mesi grazie alla piena collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti: Protezione Civile, Università, Centri di Ricerca, amministrazioni e tecnici.
Nella giornata di sabato si sono tenuti i sopralluoghi tecnici nelle frane di Castelnuovo di Campli e di Ponzano di Civitella, coordinati dai docenti dell’Università degli Studi di Chieti-Pescara Nicola Sciarra ed Enrico Miccadei e dall’ingegner Massimo Marini.
Al termine dei lavori, il sindaco di Campli, Pietro Quaresimale, ha espresso grande soddisfazione per la partecipazione di circa 150 geologi ed ingeneri provenienti da tutta Italia alla due-giorni di studi, che ha affrontato le delicate problematiche dell’intero territorio regionale, per passare da un approccio basato sull’emergenza ad uno incentrato sulla prevenzione e messa in sicurezza.