Tra i primi firmatari c’è anche Augusto Di Stanislao sociologo, psicologo e psicoterapeuta, docente universitario a L’Aquila, che sottolinea la valenza di quello che è un traguardo significativo.
“Ora bisogna convincere la politica nazionale e regionale a sviluppare interventi organici e strutturali per rispondere al bisogno di salute mentale che muove dai territori e che investono persone e comunità, ben aldilà della contingenza pandemica”, scrive Augusto Di Stanislao.
“Questo provvedimento non riguarda una nicchia, ma coglie un malessere diffuso e profondo insinuatosi nel nostro tessuto sociale. Si è di fronte ad una impressionante ondata di disagio che lascerà ferite aperte per molto tempo ancora. Secondo uno studio della Fondazione “The Bridge”, durante la pandemia “c’è stato un peggioramento delle condizioni di vita e salute degli utenti già in carico ai servizi di salute mentale: una diminuzione dell’aderenza al trattamento per il 68% e un incremento del rischio suicidario per il 63%.Nella popolazione generale il rischio di sviluppare sintomi ansiosi depressivi e stress correlati è arrivato al 95%, l’aumento di dipendenze patologiche è al 90% ed è aumentato dell’85% il consumo di farmaci non soggetti a prescrizione come gli ansiolitici e gli psicotropi”.
Un nuovo modello di assistenza psicologica. Lo stanziamento dei fondi (20 milioni) rappresenta solo il primo passaggio per contrastare il disagio psicologico causato dal Covid.
“Le Regioni ora devono fare la loro parte, potenziando i loro servizi costruendo un nuovo modello di assistenza psicologica che sia integrato e diffuso sui territori”, aggiunge Di Stanislao.
Come saranno ripartiti i fondi. Dieci milioni saranno utilizzati per assumere professionisti sanitari e assistenti sociali; 10 milioni saranno le risorse specifiche per l’attivazione del bonus psicologo a beneficio dei cittadini in situazione di bisogno; 600 euro all’anno per persona e sono circa 18mila i soggetti interessati.
I 10 milioni andranno a coprire le spese per le sedute di psicoterapia, da svolgere c/o specialisti privati iscritti all’albo, in base alle diverse fasce Isee: chi avrà un indicatore Isee più basso percepirà di più, chi supera i 50 mila euro non potrà accedere al bonus.
A chi spetta. Il bonus è un aiuto finanziario rivolto a quanti soffrono di un disagio di salute mentale causato sia dalla pandemia che dai lunghi periodi di lockdown.
Vale anche per coloro che versano in condizioni di disagio mentale a causa di altri fattori o per situazioni di stress dovute a Dad e Smartworking.
Il ruolo delle Regioni. “Sono chiamate a fare la loro parte, definendo ognuna un Piano per l’assistenza sociosanitaria alle persone con disturbi mentali e affette da disturbi correlati allo stress, affinché, si garantiscano livelli uniformi di assistenza in tutta Italia”, prosegue Di Stanislao.
“Tre sono gli obiettivi da cogliere: rafforzare i servizi di neuropsichiatria per l’infanzia e l’adolescenza, potenziando l’assistenza ospedaliera in area pediatrica e l’assistenza territoriale con particolare riferimento all’ambito semi residenziale;potenziare l’assistenza sociosanitaria alle persone con disturbi mentali; incrementare l’assistenza per il benessere psicologico individuale e collettivo, anche con l’accesso ai servizi di psicologia e psicoterapia in assenza di una diagnosi di disturbi mentali.Inoltre, si intende fronteggiare le situazioni di disagio psicologico, depressione, ansia, stress e trauma da stress”.