Ma è solo il primo tassello di un percorso ancora tutta da compiere. È il succo di una nota diffusa dall’associazione Martin Eden relativamente all’inquinamento del sottosuolo nella zona centrale di Villa Rosa. Vicenda nota, da tempo, e che ora si avvia (si spera) verso una risoluzione. La sottolineatura dell’associazione è comunque figlia dell’ultima assemblea pubblica sul tema, nel quale l’amministrazione comunale prese un impegno chiaro in questa direzione.
“Naturalmente, questo è un primo provvedimento rispetto ai dati emersi dagli studi”, si legge nella nota di Martin Eden, ” ed a ciò che è stato rilevato e sottolineato durante le varie conferenze di servizio, le quali hanno sempre evidenziato e chiesto sia “un intervento di emergenza” rispetto ad alcuni pozzi risultati maggiormente e pericolosamente inquinati.
E sia lo studio per una bonifica del suolo di proprietà comunale nella zona sud adiacente la Chiesa S. Gabriele pieno di scarti industriali solidi, sia lo studio e l’intervento di bonifica delle rispettive falde acquifere che si è rivelato essere il “pump and treat”, ovvero una tecnica di bonifica del suolo consistente nel pompaggio e trattamento in superficie delle acque di falda inquinate. Inoltre, le ordinanze comunali che vanno dal 2009 al 2016 a firma prima dei sindaci Di Salvatore e poi Camaioni sono ancora vigenti e vietano l’utilizzo dell’acqua dei pozzi di gran parte del centro di Villa Rosa per qualsiasi uso.
Ecco perché quello dell’amministrazione è solo un primo passo verso la risoluzione di un problema reale che sta molto a cuore ai cittadini”.
Servono risorse. “Sappiamo che è un problema complesso, che necessita di interventi differenziati, finalizzati alla messa in sicurezza ed alla bonifica dell’intera area inquinata, che richiede il reperimento e l’impiego di ulteriori e consistenti risorse economiche pubbliche da parte del Comune”, si legge ancora, ” ma anche della Regione e dello Stato. Ma, ugualmente, pensiamo che a tale scopo debba esserci un impegno prioritario e costante dell’amministrazione comunale con sollecitudine e con il coinvolgimento dei cittadini e di tutte le forze politiche, economiche e sociali, senza allarmismi ma anche senza ulteriori ritardi e sottovalutazioni.
Questo primo risultato, che va a favore di tutti i cittadini, dimostra come, in presenza di idee concrete e con il giusto spirito di confronto e condivisione sia possibile affrontare e risolvere anche grandi problemi.
Certi che questo possa essere un metodo condiviso ci auguriamo che possa essere usato anche in futuro”.