Atri. E’ una sentenza pilota, prima nel suo genere in Abruzzo, e tra le pochissime in Italia, che segna uno spartiacque per quanto riguarda la tutela di persone con disabilità che, poi, rischiano di sconfinare nella discriminazione.
Il giudice del tribunale di Teramo, Alessandro Chiauzzi, infatti, ha condannato il Comune di Atri per aver assegnato ad un ragazzo con disabilità un numero di ore di assistenza inferiori rispetto a quelle richieste e comunque non attinenti a quelle necessarie.
Il papà del ragazzo affetto da una grave disabilità, ha però impugnato la decisione del Comune di Atri che aveva concesso un’assistenza scolastica di 15 ore, rispetto alle 24 richieste e poi accordate dal tribunale.
La sentenza, infatti, ha stabilito la condotta discriminatoria del Comune di Atri per quanto concerne le ore di sostegno assegnate allo studente in questione. Di riflesso, nella stessa ordinanza è stato disposto di sospendere immediatamente la condotta, all’origine del contenzioso, assegnando per l’anno scolastico in corso 24 ore di assistenza settimanali. La stessa municipalità ducale, è stata anche condannata ad un risarcimento di 3mila euro. Oltre alle spese legali e processuali.
Cosa dice la sentenza.