Atri. Un’attesa infinita con una lunga battaglia contro la burocrazia. E’ la vicenda amara di una signora di Atri che lo scorso marzo ha subito l’amputazione della gamba destra (all’altezza della coscia) per il diabete.
La donna ha quindi formalizzato la richiesta dell’arto artificiale (protesi) lo scorso mese di ottobre. Da procedura l’iter si sarebbe dovuto chiudere in 20 giorni ma sono passati più di tre mesi senza sbrogliare la matassa.
Dopo trafile agli sportelli (che non hanno mai dato il numero di protocollo della pratica) e telefonate agli uffici la pratica risulterebbe approvata ma la donna atriano ancora non sa quando potrà avere la protesi.
il figlio, Manolo Peluai, responsabile del Movimento Vita Indipendente, ha denunciato l’episodio: “Mia madre e costretta su una mia vecchia sedia a rotelle scassata! Perché per la Asl Teramana devi scegliere o sedia o arto, insomma si sta atrofizzando del tutto, compromettendo anche l’altra gamba, nonché il suo benessere psicofisico. E cosi tutto il carico di due disabili al 100%, ricade solo sul mio padre. Questa sarebbe la sanità che funziona?”