“A seguito del sisma 2016 e 2017 il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ha ottenuto l’autorizzazione all’assunzione di cinque unità lavorative a tempo determinato (legge 7 aprile 2017, n. 45). Tale opportunità ha interessato anche il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, che già dall’anno 2017 ha provveduto all’assunzione di 7 unità lavorative.
Con la convenzione siglata dal presidente del Parco, Tommaso Navarra, il 28 giugno 2017, con il Commissario straordinario del governo per la ricostruzione dei territori interessati dal sisma – quindi un anno fa – l’ente si era impegnato a procedere all’assunzione del personale per la durata di due anni. Tuttavia il consiglio direttivo del Parco il 21 novembre 2017 (Del n. 55/2018) deliberava di dare avvio alle procedure disponendo, quale linea d’indirizzo, il ricorso a una società di lavoro in somministrazione”. Ad esordire così in una nota stampa, il Segretario Fp Cgil provincia dell’Aquila e il segretario Fp Cgil della provincia di Teramo, rispettivamente Francesco Marrelli e Pancrazio Cordone.
“La scelta dell’ente di procedere all’assunzione di personale per il tramite di agenzie di lavoro in somministrazione produrrebbe una serie di conseguenze negative. Infatti non vi sarebbe alcun rapporto giuridico ed economico tra l’ente parco e il lavoratore, il quale presterebbe la propria opera presso l’ente parco ma con rapporto di lavoro contrattualizzato con l’agenzia di somministrazione, in palese violazione della convenzione; il ricorso all’utilizzo di agenzie in somministrazione andrebbe inoltre ad incidere sulle spese previste per l’assunzione di personale, con un esborso ulteriore da parte dell’Ente Parco, ovvero (in alternativa) riducendo le ore prestate dai lavoratori al fine di coprire i costi di Agenzia”
“Preme sottolineare che l’art 6, comma 1, della convenzione stipulata ai sensi dell’art. 3, comma 1, del decreto legge 17 ottobre 2016, n.189, convertito con modificazioni dalla legge 7 aprile 2017, n. 45, recita testualmente che: “Il personale assegnato all’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini e all’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Lega verrà assunto con contratto a tempo determinato della durata massima di due anni”. Dal comma 2, art 6, della predetta convenzione si rileva altresì che: “le assunzioni saranno effettuate mediante procedure pubbliche in conformità della normativa vigente in materia”.
Da un’attenta lettura delle norme in parola si evince chiaramente che l’assunzione del personale deve avvenire con la stipula di rapporti di lavoro subordinato a tempo determinato direttamente dall’Ente e tramite l’esperimento di procedure selettive pubbliche. Quindi in barba all’art. 97 della Costituzione Italiana, che stabilisce che l’accesso al pubblico impiego avvenga tramite concorso e dell’art. 35 del D.Igs. 165/2001 che prevede per tali assunzioni idonee procedure selettive, o in alternativa di attingere alle graduatorie degli idonei a concorsi svolti da altre amministrazioni, il Consiglio direttivo del Parco non solo entra nel merito delle procedure di reclutamento ma non risponde neanche alle sollecitazioni della Cgil che già a dicembre 2017 ha invitato il Parco, in più occasioni, a ricorrere alle graduatorie in essere e prorogate con l’ultima legge di stabilità.
Ad oggi comunque nulla si è mosso e nessuna assunzione è stata effettuata nonostante una legge e relativa convenzione di autorizzazione in essere. Probabilmente nessuno dei dirigenti facenti funzione che si sono susseguiti negli ultimi mesi ha attuato quanto indicato dall’organo di indirizzo politico, forse per non rischiare una denuncia per danno erariale. La Cgil torna a chiedere con sollecitudine l’assunzione delle cinque unità lavorative nei modi e nei tempi previsti dalla legge e dalla convenzione stipulata, ulteriore ritardo nell’adempimento di tale prerogativa comporterebbe un grave vulnus per la collettività e per lo stesso Ente Parco”.