C’è grossa preoccupazione a Notaresco per l’ipotizzata apertura di una fabbrica e deposito di materiali esplodenti: i residenti di via Gallo, l’area individuata da un imprenditore marchigiano per l’installazione dell’opificio, lamentano la scarsa attenzione delle istituzioni nei confronti di chi ha deciso di investire sul territorio in attività agricole e biologiche di qualità, fiore all’occhiello dell’Abruzzo teramano, che mal si conciliano con una fabbrica di fuochi d’artificio.
Il tutto con una forte riduzione del valore dei terreni ora caratterizzati da produzioni sostenibili, soprattutto olivicole.
Nei giorni scorsi la Commissione Tecnica Territoriale in materia di Sostanze Esplodenti, nominata e presieduta dal Prefetto di Teramo e composta come da normativa da rappresentanti dell’Esercito, dei Vigili del Fuoco, della Polizia di Stato e del Genio Civile, ha effettuato un primo sopralluogo nel sito per l’accertamento dei prescritti requisiti di idoneità.
I residenti non sono stati coinvolti – questo non è previsto dalla normativa – ma dovrà necessariamente essere il Comune a farsi carico delle preoccupazioni della popolazione, soprattutto alla luce dei recenti, terribili incidenti, che hanno coinvolto stabilimenti analoghi in Abruzzo, anche a Notaresco.
I residenti, pur confidando pienamente nelle istituzioni preposte, chiedono ai diversi rappresentanti della Commissione Tecnica di fare chiarezza sul passato diniego di simili autorizzazioni in altri Comuni del territorio. In presenza di un impianto del genere i proprietari dei siti agricoli non potranno fare altro che vendere, anzi svendere i terreni, con grave danno per l’intera comunità.