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Appalti pilotati in Comune: imprenditori patteggiano

Ad ottobre era saltato il patteggiamento per Simone Bonci, ex geometra del Comune di Ancona, accusato di corruzione aggravata nell’inchiesta della Squadra Mobile “Ghost jobs”.

 

Il gup di Ancona Francesca De Palma ha condannato l’ex dipendente comunale, con rito abbreviato, a due anni e mezzo di reclusione: nell’indagine, che era culminata nel novembre 2018 anche in arresti, Bonci è accusato di aver pilotato appalti di lavori pubblici a ditte amiche e aver facilitato il pagamento alle stesse di lavori mai eseguiti o in parte fatti in cambio di varie utilità come cellulari, telecamere, un portone blindato e lavori edili per un bagno. I reati contestati al geometra sono corruzione aggravata e istigazione alla corruzione. Agli imprenditori invece singoli episodi di corruzione.

Davanti al gup hanno invece patteggiato la pena (sospesa) di un anno e dieci mesi di reclusione gli imprenditori Marco Duca, dell’omonima azienda di Cupramontana, e Carlo Palumbi, dell’azienda di Teramo. Gli altri imputati (Francesco Tittarelli, di Ancona, Tarcisio Molini, della Mafalda Costruzioni di Cingoli e l’osimano Moreno Ficola), sono stati rinviati a giudizio e il processo si aprirà il 7 dicembre 2022.

A carico di Bonci stabilità anche una confisca di 49mila euro, ritenuti proventi della corruzione. La Procura aveva chiesto per il geometra una pena di due anni e otto mesi. La possibilità di patteggiare era venuta meno dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato l’ordinanza del Riesame per il dissequestro di circa 40mila euro emessa dal gup in favore dell’imputato. Con quei soldi Bonci aveva già risarcito il Comune, aggiungendo altri 10mila euro per arrivare alla somma corruttiva contestata inizialmente. Il pm Ruggiero Dicuonzo aveva però poi chiesto la confisca del pagamento a favore dello Stato.