Nei giorni scorsi gli amministratori comunali di Roseto hanno incontrato il proprietario del terreno su cui dovrà essere installato il traliccio, alto all’incirca 26 metri. Un incontro cordiale durante il quale il privato avrebbe dato la sua disponibilità a recedere dall’accordo con la compagnia telefonica a patto che non debba pagare alcuna penale e che nessun altro colognese metta a disposizione un’area per l’installazione dell’antenna.
Due condizioni che però non sembrano percorribili in quanto l’accordo stipulato con Iliad, che avrebbe già versato un anticipo sulle somme previste per il comodato d’uso del terreno, prevede azioni risarcitorie in caso di passo indietro del privato.
Inoltre, il Comune, che nel frattempo ha avviato la procedura per dotarsi di un piano antenne, non può dare alcuna garanzia sul fatto che altri cittadini non mettano a disposizione un terreno.
La situazione appare piuttosto complessa e alla fine è facile supporre che ognuno andrà per la propria strada con l’antenna che sorgerà in pieno centro cittadino, tra la statale 16 e la ferrovia. Intanto va avanti la petizione avviata dal comitato cittadino che si è affidato anche all’avvocato Claudio Iaconi per cercare in tutti i modi di evitare l’installazione del traliccio nella zona centrale.
E c’è chi minaccia azioni legali contro Iliad e il proprietario del terreno. La presenza di impianti per telefonia mobile abbasserebbe di oltre il 30 per cento il valore di case e terreni. E a Cologna da quelle parti c’è chi è pronto a dare battaglia chiedendo un risarcimento danni.