Alba Adriatica. Processo aperto e subito aggiornato al prossimo 18 aprile, quando potrebbe esserci un contraddittorio con tutti i coeredi interessati alle aree a suo tempo espropriate dal Comune.
E’ in ogni caso questa la linea difensiva dal Comune di Alba Adriatica (attraverso i legali Danilo Consorti e Manrico Ciafrè) per attenuare gli effetti della sentenza della Cassazione sul maxi-debito della cosiddetta vertenza Ricci. Terzo grado di giudizio che ha sancito un aspetto. Quelle aree erano private, e non pubbliche, e dunque andavano indennizzate.
La causa, incardinata dinanzi al giudice Francesca Di Bari, ruota attorno al contenzioso nato tra il Comune di Alba Adriatica i proprietari di una serie di aree sulle quali, in virtù di vecchi accordi di programma, erano stati realizzati edifici e locali pubblici. Aree che, però, per una serie di vicissitudini, non sono mai state indennizzate. E’ ovvio che sul piano legale (i proprietari sono difesi da Stefano Flajani) si annuncia una battaglia, che riprenderà il prossimo mese di aprile.
Da una parte la parte attrice che chiede la liquidazione di una somma decisamente significativa: 12 milioni di euro nel periodo tra il 2005 e il 2017, oltre al pregresso, visto che l’esproprio delle aree dove sono sorte alcune palazzine residenziale e l’ex mercato coperto, risale alla fine degli anni ’70.