Alba Adriatica. C’è chi ha ritrovato, nel breve volgere di qualche giorno, tratti di arenile mai conosciuti in epoca recente.
Ma anche chi si ritrova con un lembo di arenile dimezzato rispetto allo scorso anno, quando nessuna attività di ripascimento era stata assicurata. L’intervento della spiaggia di alimentazione, nella zona nord di Alba Adriatica, è oramai concluso da giorni, ma polemiche e proteste iniziano ad affiorare anche in relazione a quelle che erano le previsioni originarie del progetto. Gli elementi visivi, in una giornata nella quale c’è una leggera brezza da levante, aiutano molto a capire che l’intervento, seppur determinante per affrontare la stagione balneare (e si spera anche quelle a seguire), che qualche perplessità sta generando tra gli operatori balneari. Il pennello realizzato in prossimità della Bambinopoli, che doveva restare sommerso è stato nella sostanza già “scoperchiato” dalle correnti marine, ma anche più a sud si è creato uno scalino. Forse figlio, in questo frangente, delle correnti marine.
Ma le vere problematiche si avvertono più a sud dove alcuni concessionari masticano amaro, perchè nonostante alcune rassicurazioni avute e dove non è arrivato nemmeno un granello di sabbia. E il malessere non è più solo confinato negli scambi verbali per un progetto che in tanti ritengono che sia diverso da quello presentato. Ma il punto non è questo. Chiaro e diretto è Andrea Di Pentima, titolare dell’Alba Beach, una delle concessioni comprese nei 500 metri a sud della Bambinopoli. “Questi sono gli effetti della spiaggia di alimentazione e dopo una spesa di 2 milioni di euro”, dice l’operatore turistico. “La mia concessione, anche se in misura ridotta, rientrava nell’area di realizzazione dell’opera, ma non ho beneficiato nemmeno di un metro di allungamento”.
Basta mettere a confronto le foto di un anno fa e quelle odierne. Nel 2021 l’Alba Beach erano state collocate 5 file di ombrelloni, nel 2022 al massimo due.
“Sono felice per i miei colleghi che hanno fruito di un cospicuo prolungamento della spiaggia”, prosegue Di Pentima, “però questa disparità di trattamento non può essere giustificata da chi di dovere con la frase: abbia fiducia, prima o poi la spiaggia si sposterà da nord verso sud e alimenterà la sua concessione. Un morto non si alimenta: si prega e si seppellisce”. La presa di posizione del balneare non è certo isolata, perchè in diversi in quella zona non sono soddisfatti dell’operazione fatta. Perchè in alcune concessioni la spiaggia si è ridotta e il gioco delle correnti, legato anche ai recenti interventi andrà valutato e monitorato nelle prossime settimane.