Lillo Luciani, 38 anni, barese residente a Villa Rosa, sottoposto alla sorveglianza speciale e all’obbligo di dimora in orari notturni.
In stato di arresto, al momento, c’è solo il cameriere albanese, nel frattempo trasferito dall’ospedale di Teramo al carcere di Castrogno. Gli inquirenti (titolare dell’inchiesta è il sostituto procuratore Greta Aloisi) gli contestano il tentato omicidio e porto abusivo di arma illegale. Per Luciani, invece, ancora ricoverato all’ospedale di Atri dopo l’intervento chirurgico, è stato revocato l’arresto, anche se vigono i precedenti provvedimenti.
Nel frattempo, i carabinieri del reparto operativo diretti dal tenente colonnello Luigi Dellegrazie hanno identificato gli altri due albanesi che hanno preso parte alla sanguinosa rissa (l’altro era il 21enne soccorso nei pressi dell’Hotel Atlante) e per i quali si attendono le decisioni della magistratura in ordine alle contestazioni di reato.
Il quadro appare abbastanza chiaro, anche se verifiche sono in corso anche per capire il motivo scatenante dell’episodio, che è stato originato dall’iniziale allontanamento del locale, a notte fonda, di Lillo Luciani, che poi spalleggiato dagli albanesi ha organizzato la spedizione punitiva. Al momento sono ancora sotto sequestro alcuni locali dell’Hotel Atlante: il ristorante, la cucina (dove si è consumato il pestaggio ai danni del cameriere con relativa rissa) e due stanze dell’albergo.