Alba Adriatica. Rientra in Italia, utilizzando il cognome acquisito dalla moglie, nonostante sul suo conto pendesse un”ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Così, dopo essere stato consigliato dal proprio legale, si costituisce in caserma ad Alba Adriatica, per poi essere trasferito in carcere a Civitavecchia.
Aveva attraversato la frontiera C. E. 33enne, albanese, in passato domiciliato a Grottammare, con il cognome acquisito della moglie ma, sul suo conto pendeva una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa nell’ottobre del 2018 dal gip del Tribunale di L’Aquila, per essersi sottratto al ripristino della custodia cautelare a seguito di reiterate violazioni per il reato di evasione dagli arresti domiciliari accertate dai militari dell’Arma di Grottammare.
L’uomo, che nel 2018 era stato coinvolto in un’indagine del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Teramo che aveva fatto luce su di un’organizzazione composta da una decina di affiliati, era stato colpito dal provvedimento cautelare emesso dallo stesso giudice per le indagini preliminari su richiesta della DDA per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e successivamente era stato ammesso a beneficiare degli arresti domiciliari.
L’albanese se è poi costituito ai carabinieri di Alba Adriatica.