Alba Adriatica. Alle richieste di sospendere, o meglio azzerare, tutte le imposte a gettito comunale, la prima risposta (non ancora esaustiva visti i tanti elementi aleatori presenti) è molto chiara.
Tali appelli e sollecitazioni, in prima battuta, con ogni probabilità andrebbero girati allo Stato che, in questo segmento dovrebbe assicurare una robusta iniezione di liquidità agli Enti locali, pena il rischio di voler anche mettere a rischio una serie di servizi al cittadino.
Partono da un assunto (la nota diffusa da Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci nazionale), il sindaco Antonietta Casciotti e l’assessore alle finanze, Simone Pulcini, per inquadrare la questione che ruota attorno alla sospensione o azzeramento di una serie di tributi a gettito comunale per alcune categorie (turistiche, commerciali e di servizi), come richiesto oggi dal presidente di Federalberghi.
“Mentre da alcune parti del nostro tessuto sociale e produttivo si editano comprensibili appelli volti all’azzeramento dei tributi comunali come panacea di tutti i mali”, spiegano i due amministratori, “visto il rischio, più che ipotetico, della ridotta capacità contributiva generale, il Presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani lancia l’ennesimo grido d’allarme degli Enti Locali indirizzato allo Stato Centrale.
Ciò, pur non essendo esaustivo per comprendere fino in fondo le difficoltà a cui “i primi avamposti della nostra Repubblica” -i Comuni- sono costretti in questa fase, ci auguriamo che il comunicato sia occasione di riflessione per cittadini ed operatori economici al fine di evitare letture parziali della realtà secondo le quali il “mancato azzeramento dei tributi locali da parte di tutte le amministrazioni italiane” sia confinabile nell’alveo della mera volontà degli amministratori”.
“Ci riserviamo di rispondere a breve, a nome del nostro Comune ed in costante ascolto di tutte le municipalità nazionali, in modo più chiaro e dettagliato per evitare ogni possibile semplificazione”, si legge ancora.
In questo momento tutti siamo chiamati ad incrementare, se mai ce ne fosse bisogno, la nostra responsabilità pubblica e a ponderare con cognizione le istanze emergenziali affinché trovino soluzione dell’ambito del “possibile”.
Basti per ora solo pensare che, se non ci saranno entrate, non ci saranno servizi. E se non ci saranno servizi, anche e soprattutto, le prestazioni sociali saranno impossibili da garantire. Assicureremo la nostra presenza ed attivazione continua affinché’ questo non accada.”.