Alba Adriatica. Le associazioni turistiche chiedono impegni chiari e certi nella risoluzione di una serie di questioni che investono la principale risorsa economica del territorio.
Prendono una posizione comune Albatour, Costa dei Parchi e Oba, nel dibattito in itinere che sta scandendo la fase di avvicinamento alla tornata elettorale.
Il mondo degli albergatori e dei balneatori ha deciso di seguire un percorso condiviso, senza frammentazioni, per tracciare le priorità del territorio chiedendo ai candidati delle liste che tra qui a breve si comporranno, di farsi indistintamente portatori d’interesse.
“La nostra compattezza ci porta ad unire le nostre forze e le nostre voci perché, mai come adesso, si comprendano le necessità del nostro comparto – spiegano le tre sigle del settore turistico-alberghiero. Chiediamo a tutte le forze politiche e movimenti che intendono proporsi alla guida del Comune di Alba Adriatica di fare proprie le esigenze del turismo che noi operatori conosciamo bene e che, spesso, sfuggono all’attenzione di chi governa.
Riteniamo di essere promotori delle istanze che arrivano dalla base dell’economia cittadina prevalente. Le priorità che tracciamo partono dalla salvaguardia della nostra spiaggia dall’erosione, alla sicurezza del territorio, passando per la riqualificazione del tessuto urbano e del lungomare.
Noi, come operatori, abbiamo dato il nostro contributo cercando di rendere vivido e vivace il turismo; la politica a qualsiasi livello e di qualsiasi appartenenza faccia, ora, il suo corso. Senza la nostra categoria non si fa turismo, non si fa promozione non si genera economia sul territorio di cui beneficia anche l’indotto, il commercio per citarne uno che vive perché c’è l’offerta turistica, perché esistono le strutture da noi rappresentate”.
A breve sarà stilato un documento programmatico che poi sarà consegnato a coloro che si candideranno alla guida della cittadina. Con l’invito a farlo proprio assumendosi un impegno nella “risoluzione delle esigenze di un turismo che non può più attendere i tempi morti e biblici della politica”.