Alba Adriatica, massi temporanei a protezione della spiaggia: intervento nei primi 800 metri

Alba Adriatica. Una barriera senza soluzione di continuità. Dalla bambinopoli e per 850 metri verso sud per proteggere quello che resta della spiaggia e per superare, si spera in maniera indenne, la stagione invernale.

 

E’ bastata una mareggiata, nemmeno tanto pronunciata, per mettere a nudo, nuovamente, lo scenario decisamente delicato del litorale nord di Alba Adriatica. E nei giorni scorsi, in Comune, si è tenuto un incontro con il responsabile del servizio Opere marittime della Regione, gli amministratori comunali e gli operatori turistici della zona nord. Vertice che è servito, oltre che ribadire tutte le preoccupazioni degli operatori, anche la necessità di intervenire in maniera rapida per superare il periodo potenzialmente più a rischio per quanto concerne maltempo e mareggiate.

 

La soluzione, peraltro prospettata in precedenza, prevede la collocazione di una serie di blocchi di cemento sulla battigia (serve una specifica deroga regionale) per oltre 800 metri del litorale nord. In pratica fino alla concessione Walkiki. La struttura tecnica del Comune, come conferma l’assessore ai lavori pubblici Giuliano Vallese, si sta occupando di redigere una progettazione per l’intervento di urgenza, che poi sarà finanziato dalla Regione. In pratica, nel giro di qualche settimana tutta l’operazione dovrebbe essere pianificata in modo da collocare le barriere a protezione della spiaggia.

 

In aggiunta a questa, poi, anche i singoli concessionari (a proprie spese), come accade da qualche anno, potranno collocare dei massi a tutela delle strutture balneari. Qualche operatore lo ha già fatto, altri lo metteranno in pratica a breve. Insomma, una doppia protezione, utile per arginare la forza del mare e proteggere quello che resta della spiaggia. Ovviamente, si tratta di una soluzione estemporanea, necessaria in questo frangente, che non può far passare in secondo piano la necessità, non più rinviabile, di mettere in cantiere le barriere rigide per le quali, ora, si chiede che vengano realizzate a partire da nord.

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