Alba Adriatica. Le perplessità restano, anzi sembrano crescere tra gli operatori della zona nord di Alba Adriatica.
Il cantiere della spiaggia di alimentazione è stato totalmente dismesso e lo scenario che se ne ricava è quello di un litorale, rispetto al recente passato, decisamente diverso. Però qualcosa non sembra essere andato per il verso giusto. O meglio: non come gli operatori si attendevano. Oltre ad alcuni concessionari, pur ricompresi nell’area dell’intervento, che non hanno visto nemmeno una carriola di sabbia (e hanno un fronte inferiore al 2021), le prime leggerissime correnti hanno creato uno scalino evidente. Il pennello della Bambinopoli è stato già scoperto e la paura, concreta, è che di fronte ad un moto ondoso più forte, il mare potrebbe inghiottire in breve tempo la “nuova” spiaggia.
E per la prima volta il comitato antierosione, guidato dal presidente Corradino Cartone, dopo la conclusione dei lavori, assume una posizione ufficiale. Partendo da un assunto: la politica, in questo caso, ha fornito risposte e trovato i soldi per un intervento attesi da troppi anni. Sul piano tecnico, però, gli operatori delle risposte le attendono: in ordine ad un progetto che era stato illustrato in maniera diversa e dove il quantitativo di sabbia riversato sul litorale sembra molto inferiore al previsto.
E con una spiaggia di alimentazione che, ad ora, sembra meno ampia di quella prevista. E se per alcuni operatori la stagione parte con buoni propositi, per altri si continua a vivere nell’incertezza e nella preoccupazione di dover smontare file di ombrelloni alla prima vera mareggiata. Con tutte le implicazioni del caso. Il comitato antierosione, comunque, continua a monitorare la situazione, attende risposte agli interrogativi avanzati in questi giorni e lancia un ulteriore appello alle istituzioni: bisogna fare in fretta per individuare forme di finanziamento utili per le barriere rigide.
Che devono partire da Alba Adriatica. I tempi di durata della spiaggia di alimentazione, infatti, andranno testati sul campo e senza una protezione rigida si corre il rischio, concreto, che nel giro di poco tempo la riviera nord possa tornare al punto di partenza.