Alba Adriatica. Un progetto complessivo, che comprenda l’intera unità fisiografica (da Martinsicuro a Giulianova), e che consenta una volta per tutte di tracciare una linea d’azione certa.
Avere una visione d’insieme e reperire i fondi necessari per garantire l’intervento. Insomma prendere il toro per le corna e mettere da parte tutta una serie di interventi palliativi, che rischiano di gettare fumo negli occhi e di perdere tempo prezioso. La posizione, chiara, è quella dell’Oba (l’associazione degli operatori balneari di Alba Adriatica) e il tema è quello dell’erosione costiera.
Più che un tema, peraltro oggetto di molti confronti, è una vera e propria emergenza che non consente più di indugiare. L’ultimo tavolo di lavoro, che si è tenuto con la Regione, al Comune di Alba Adriatica, delle perplessità le ha generate nella categoria. E dopo giorni di riflessioni, l’associazione guidata da Marco Capoferri, ha espresso la sua posizione. “ La Regione deve fare una cosa”, si legge in una nota, “ presentarci il suo progetto per fronteggiare l’erosione. Il primo step che chiediamo è il progetto definitivo di intervento. Che non può non discostarsi dalla collocazione nell’unità fisiografica di barriere parallele al litorale. Altre soluzioni, temporanee, hanno il sapore di un palliativo che rischiano poi di non risolvere il problema e di perdere altro tempo.
Siamo disposti ad attendere, ma a patto che l’operazione venga definita in tutti i suoi passaggi. Il punto di partenza, inoltre, non può non essere che il documento congiunto firmato nei mesi scorsi dai sindaci di Alba Adriatica, Martinsicuro e Tortoreto”. Da parte di Oba arriva anche una ulteriore sollecitazione. Convocare un consiglio comunale allargato ai tre comuni dell’ambito (Alba Adriatica, Martinsicuro e Tortoreto) e in quella occasione la Regione deve illustrare il progetto per arginare il fenomeno erosivo. “Un conto è l’emergenza”, dicono ancora, “ legata alla prossima stagione balneare, altro è l’intervento risolutore del problema. Senza un progetto non si offrono prospettive e certezze al comparto e soprattutto si ritarda il percorso legato all’individuazione delle risorse”.