Preda di difficoltà che si sono manifestate nel corso del tempo e che, nella sostanza, hanno bloccato il cantiere. Da settimane, mesi forse, tutto è fermo in attesa di una ripartenza che è strettamente legata ad una variante. Tutto è al momento in stand-by, e la questione rappresenta una delle frizioni che hanno alimentato, di recente, il confronto tra i sindaci in seno all’Unione dei Comuni.
Ma basta prestare visione ai tratti interessati dai lavori, per capire che da tempo tutto è fermo e le erbacce che crescono in maniera costante, scandiscono il tempo che scorre. Di certo, con la ricomposizione dell’ufficio tecnico in seno alla Città Territorio il percorso, in un modo o nell’altro, dovrà ripartire. Allo stato attuale esistente un accordo con la Regione per utilizzare il ribasso d’asta per il primo tratto (da Corropoli ad Alba Adriatica), tranne 4mila euro. Insomma gli accordi ci sono, compresi i pareri, ma la procedura va riavviata da un punto di vista formale. Così come le procedure di esproprio, carte alla mano, definite.
Il tema è tornato d’attualità nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale, ad Alba Adriatica, attraverso una domanda d’attualità del consigliere Gabriele Viviani. Lo stato dell’arte è stato illustrato dall’assessore ai lavori pubblici Nicolino Colonnelli (che non ha nascosto la situazione in seno all’Unione). Ma lo stesso Viviani ha posto un tema. Legato alla pulizia e alla manutenzione della pista ciclabile, una volta che sarà completata. “Basta vedere come sono ridotti i tratti realizzati”, sottolinea, “ per intuire che alcune difficoltà emergeranno anche in futuro, quando il percorso, si spera, sarà concluso. Tra erbacce infestanti e pericoli di smottamenti in alcune zone, anche questo sarà un aspetto da tenere in ottica futura”.