Invece era un tentativo di truffa (la cosiddetta truffa del Bancomat o del Postamat), ma la potenziale vittima del raggiro ha avuto l’arguzia di interrompere la telefonata. Di chiedere all’addetto allo sportello l’origine dell’operazione che stava facendo, e di rendersi conto che il cliente con il quale stava concludendo una transazione per una vendita online, altro che non era che un impostore.
L’episodio si è verificato nei giorni scorsi ad Alba Adriatica. Almeno in apparenza era una normale compravendita su uno dei più popolari siti di vendite (subito.it), dove l’uomo di Alba Adriatica aveva messo in vendita un’enciclopedia. Il contatto online aveva consentito di raggiungere un’intesa sulla cifra (200 euro). In poche parole, mancava solo di chiudere la transazione monetaria. E a questo punto entra in azione il finto acquirente, che invita il venditore ad effettuare il pagamento attraverso il Postamat. Mentre il venditore è davanti allo sportello (come si sente nell’audio della conversazione), riceve la telefonata del truffatore che gli fornisce alcune indicazioni. In poche parole, con la scusa di accreditargli la somma sulla sua tessera Postamat, il percorso è finalizzato a favorire l’operazione inversa. Prelevare dalla vittima del denaro.
La telefonata prosegue e il finto acquirente dall’altro capo dello smartphone (in questo caso accento del nord) gli suggerisce passo-passo tutte le operazioni. In poche parole sta effettuando un versamento al truffatore. L’uomo di Alba Adriatica, però, capisce che qualcosa non va. Interrompe la telefonata e chiede lumi all’interno dell’ufficio postale. E capisce che stava per cadere nella trappola. Poi prova a richiamare il numero, ma ovviamente nessuna risposta. Sulle truffe perseguite attraverso questo sistema, anche il portale di compravendite online ha diffuso una nota, nella quale si mette in guardia da tali situazioni.