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Aggressioni agli uomini in divisa, ci sarà anche il Sappe di Teramo

Domani 14 ottobre il Sappe Polizia Penitenziaria Teramo, unitamente al SAP della Polizia di Stato, del SIM Carabinieri, del SIM Guardia di Finanza e del CONAPO dei Vigili del Fuoco, sarà in piazza del Popolo a Roma per chiedere a gran voce “Basta aggressioni agli uomini in divisa”.

“È indispensabile ridare piena dignità alla nostra funzione attraverso tutele e garanzie funzionali, retribuzioni dignitose, ripianamento degli organici e libertà sindacali – dice il segretario del Sappe Teramo, Giuseppe Pallini – Tutti quanti accomunati dal convincimento che le donne e gli uomini delle Forze dell’Ordine hanno bisogno di adeguate tutele per svolgere al meglio il loro servizio in favore del Paese. Oggi il sistema tutela e avvantaggia chi delinque mentre gli operatori della sicurezza, tutti, sono costretti a subire passivamente aggressioni e vessazioni per il solo fatto di adempiere al proprio dovere. A queste condizioni il Paese rischia che non siano garantiti adeguati livelli di sicurezza. I colleghi che lavorano all’interno di un reparto detentivo o su una volante e coloro che scendono in strada ogni giorno, sono eroi. Lo sono perché oltre a mettere a rischio la propria incolumità per il bene del Paese, espongono con il loro lavoro anche le loro famiglie a conseguenze spesso nefaste”.

E ancora: “Basti pensare al collega aggredito una settimana fa da un detenuto camorrista all’interno della sezione detentiva del carcere di Teramo o come l’agente di P.S. coinvolto nel conflitto a fuoco la scorsa settimana a Napoli, ora indagato come atto dovuto, ma anche a tutti quei colleghi costretti a rivolgersi ad avvocati e periti, pagando di tasca propria fior di quattrini, solo perché denunciati da criminali e malviventi che ricorrono alla denuncia come strategia difensiva consigliata dai loro legali. La realtà è che non c’è un’adeguata tutela legale, mancano protocolli operativi, dotazioni, mezzi, formazione e retribuzioni adeguate. È giunta l’ora di dire basta!”.