Lo scorso venerdì 26 novembre una delegazione dell’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso – promosso da WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia – GADIT, FIAB, CAI e Italia Nostra – ha incontrato presso il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Maurizio Gentile, Commissario straordinario per la messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25.
L’incontro, richiesto dall’Osservatorio, era finalizzato ad avere il quadro della situazione da parte del Commissario anche alla luce delle notizie uscite sulla stampa nei mesi scorsi su possibili interventi nelle gallerie del Gran Sasso con ampiamento delle stesse.
Nel corso dell’incontro il Commissario Gentile ha assicurato che gli interventi che si stanno ipotizzando per la messa in sicurezza dell’autostrada non comporteranno nessun ampliamento della sezione delle gallerie esistenti, né tanto meno nuove gallerie sotto il Gran Sasso. Il Commissario ha anche specificato che la programmazione e l’attuazione degli interventi di sua competenza saranno strettamente coordinate con quelle del Commissario per la messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso, Corrado Gisonni.
“Come si ricorderà”, prosegue la nota dell’Osservatorio, “l’ipotesi di interventi di ampliamento della sezione delle gallerie era stata accolta con fortissime riserve, non solo dalle associazioni che compongono l’Osservatorio, ma anche dagli enti del territorio: Comune di Teramo, Provincia di Teramo e Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga avevano sottoscritto un appello lanciato dall’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso con tre richieste chiare e definite:
– qualsiasi intervento programmato dovrà avere al centro la tutela dei beni primari dell’acqua, dell’ambiente e della salute dei cittadini: le esigenze della ricerca scientifica e del traffico veicolare non possono in alcun modo condizionare la distribuzione di acqua potabile di qualità e il rispetto degli straordinari valori naturalistici del luogo in cui si deve intervenire;
– non è ammissibile alcun intervento infrastrutturale che possa anche solo lontanamente determinare un pericolo alla falda acquifera del Gran Sasso che dalla costruzione delle gallerie autostradali e dei Laboratori ha già subito un gravissimo abbassamento con conseguenze negative sulle sorgenti della montagna, oggi aggravate dai cambiamenti climatici ormai in atto;
– nessuna decisione sull’acqua può esser imposta dall’alto: il territorio non deve solo essere “informato” di quanto si intende fare, ma deve essere reso partecipe del processo decisionale e devono essere garantite forme di partecipazione non solo delle Istituzioni, ma anche della società civile che ha da sempre rappresentato un elemento fondamentale di controllo e stimolo”.
E ancora: “L’Osservatorio continuerà a seguire l’evolversi della situazione affinché si giunga finalmente alla messa in sicurezza dell’acquifero e delle gallerie senza che questo determini nuovi danni ambientali o peggioramento della qualità dell’acqua del Gran Sasso. L’Osservatorio ribadisce poi che è fondamentale che le strutture commissariali garantiscano la piena trasparenza sulle scelte che andranno a compiere: il diritto dei cittadini di essere resi partecipi delle decisioni da prendere sulla gestione di un bene così importante come l’acqua non può essere sacrificato per nessuna ragione”.