Complessivamente sono 2mila i metri quadrati di demanio marittimo (pari a 10 campi da tennis), interessati da una serie di abusi e irregolarità di varia natura. E di riflesso sono stati denunciati i titolari di cinque chalet della riviera per reati in materiale demaniale sottoposti a vincoli di natura paesaggistica.
Le ipotesi di reato riguardano l’abusiva occupazione di suolo demaniale marittimo, la realizzazione di innovazioni non autorizzate sul demanio e di opere senza permesso a costruire e senza autorizzazione paesaggistica.
Le irregolarità. I militari della Guardia Costiera di Tortoreto hanno accertato, tra gli altri, l’installazione di prefabbricati, la realizzazione di opere in calcestruzzo gettato in opera su arenile, ampliamenti delle superfici pavimentate autorizzate, modifiche prospettiche, cambi di destinazione d’uso, nonché la diversa distribuzione dei locali interni e la realizzazione di coperture con strutture metalliche, nonché la posa di pareti in cartongesso su aree di servizio completamente interdette al pubblico.
Tra gli illeciti segnalati, un’area di 420 metri quadrati di arenile che, invece di essere destinata ad uso pubblico, era stata coperta con un manto sintetico dal limitrofo stabilimento ed usata quale area ristoro; inoltre, un altro chalet, invece che realizzare una passerella con lastre prefabbricate di facile rimozione, si è dotato di una passerella in calcestruzzo posta in opera su arenile. Le opere e le abusive occupazione sono state oggetto di ordinanze di demolizione e di ripristino stato dei luoghi, adottate a cura dei Comuni.
Gli accertamenti più recenti, si sommano a quelli eseguiti nel mese di giugno lungo il litorale tortoretano dalla Guardia Costiera, che hanno portato alla rilevazione di abusi e irregolarità su un’area complessiva di 800 metri quadrati, e alla conseguente denuncia di 4 titolari di chalet alla Procura di Teramo.
Ancora, il personale della Guardia Costiera, nell’ambito del piano di controlli ambientali condotto senza sosta nel corso dell’intero anno, ha accertato e contestato a carico di tre palazzine lo scarico di acque reflue domestiche non autorizzato, rilevando il mancato allaccio delle stesse alla pubblica rete fognaria, pur presente nelle immediate vicinanze, con sanzioni che possono variare complessivamente dai 18.000 ai 180.000 euro.
“L’efficacia dell’attività di controllo sul pubblico demanio marittimo – afferma Claudio Bernetti, Comandante della Capitaneria di porto di Giulianova che sovrintende l’intera costa teramana – trova la propria massima espressione nella collaborazione tra Guardia Costiera, Agenzia del Demanio e Amministrazioni comunali. Il contrasto agli abusi demaniali assume carattere prioritario e strategico perché rappresenta una forma di tutela dei tanti operatori onesti del settore, garantendo all’intero settore la necessaria cornice di legalità, il rispetto dei titoli concessori e la corresponsione di canoni rispondenti agli effettivi benefici tratti dalle proprie attività.”
L’attività di controllo lungo l’intera fascia costiera teramana è attualmente in corso e, soprattutto, continuerà sotto il coordinamento della Capitaneria di porto di Giulianova, a tutela dei corretti usi del demanio marittimo.