La musica avvolgente della giovane violoncellista Gemma Pedrini e del chitarrista Massimo Di Matteo, la cucina elevata ad espressione artistica degli chef Sabatino Lattanzi e Davide Di Fabio, per una cena di raccolta fondi a favore delle attività dell’associazione Agave di Sant’Egidio alla Vibrata sul fronte dell’inclusione sociale e lavorativa di oltre 30 persone diversamente abili.
Una riflessione della docente Mara Perego sull’attenzione alla disabilità come cartina di tornasole della democrazia e del livello di civiltà di un popolo. Questi sono stati gli ingredienti della serata di ieri a Civitella del Tronto , nel prestigioso ristorante-hotel Zunica 1880, terza e ultima tappa di “Abruzzo senza barriere”, progetto finanziato dalla Regione Abruzzo, su iniziativa dell’assessore alle Politiche sociali, Pietro Quaresimale, e con capofila Agave per un futuro diverso onlus, realtà che opera dal 2007 sul fronte della disabilità fisica e mentale fondata da Gino Natoni, assieme alla presidente Loredana Fanini, e altri genitori di persone disabili.
“Sono molto soddisfatto dell’esito del progetto – ha commentato Quaresimale -, l’obiettivo è stato quello di aiutare concretamente le attività di Agave, e la raccolta fondi è stata importante, e più in generale sensibilizzare sull’importanza dell’abbattimento delle barriere anche culturali e immateriali che non consentono spesso alle persone diversamente abili di poter vivere la loro vita con pienezza, ostacolando l’inclusione sociale e lavorativa. Un progetto che ha fatto leva sulla cultura, la musica, l’arte, le eccellenze enogastronomiche, e che avrà senz’altro sviluppi nei prossimi anni”. Natoni ha tracciato il consuntivo di Abruzzo senza barriere : “Sono stati raggiunti ben tre obiettivi: il primo è che abbiamo iniziato un percorso di sensibilizzazione utile a porre l’attenzione dell’opinione pubblica sulle barriere di ogni tipo; il secondo è quello di promuovere nello stesso tempo le tante eccellenze del nostro territorio, enogastronomiche, ambientali, storico-artistiche e culturali ed il terzo, quello di continuare questo percorso nei prossimi due anni, con già ipotizzato il primo evento a marzo del 2022.
Poiché ci sono state tante similitudini che abbiamo riscontrato negli eventi svolti, mi piace in conclusione sottolineare che nello spettacolo ispirato alla Divina Commedia “A riveder le stelle” rappresentato dall’associazione Masci, nella prima serata ad Ancarano, Dante ci dà un grandissimo messaggio, ci dice che la vita deve essere vissuta, che la vita è una scoperta, che la vita è una conquista. Questo non a caso è il messaggio che da sempre, sin dalla nascita, guida la nostra associazione”. Ad introdurre la serata di Civitella, la professoressa Mara Perego, madre di Gemma Pedrini, sul tema “Autonomia e lavoro”.
“L’attenzione sui temi della disabilità rappresenta il cuore della democrazia, il suo senso più profondo, è una cartina di tornasole – ha spiegato Perego -. Nei primi anni che ho iniziato a insegnare, in classe c’era un ragazzo con tetraparesi spastica, ho assistito alla grande solidarietà, all’aiuto e all’affetto di tutti gli altri bambini nei suoi confronti, in un momento di grande formazione umana e culturale. Ora quel ragazzo è un pittore affermato, ed ha coronato un suo sogno anche grazie alla fiducia in se stesso acquisita grazie al rapporto autentico e alla vicinanza dei suoi amici e compagni di scuola”. A seguire il concerto, con repertorio che ha spaziato dalla bossa nova al jazz, passando per la musica classica e il cantautorato italiano, con protagonisti Massimo Di Matteo, 62enne affermato cantautore e chitarrista di Sant’Egidio alla Vibrata, artista eclettico che spazia tra diversi stili jazz, blues e contaminazioni di musica flamenco, e la 26enne Gemma Pedrini, che si è esibita sotto la direzione di nomi quali Ennio Morricone, Daniele Rustioni ed Enrico Dindo.
È stata anche sul palco di Sanremo, dove ha accompagnato l’esibizione di Eugenio Finardi, e ha collaborato con Franco Battiato, Ron e Antonella Ruggero. Pedrini è anche una talentuosa sciatrice, e nel 2008 ha vinto il campionato italiano di slalom gigante, mentre nel 2010 si è aggiudicata la medaglia di bronzo ai campionati del mondo di sci per disabili. È stata protagonista del film di Silvio Soldini “Per altri occhi”, vincitore dei Nastro d’argento, con un cast costituito esclusivamente da non-vedenti. “Sono felice ed orgogliosa di aver dato il mio contributo al progetto Abruzzo senza barriere – ha detto al termine del concerto -, perché tocca un tema fondamentale, che dovrebbe unire tutto il nostro Paese, soprattutto ora che queste tematiche rischiano di essere sempre più spesso dimenticate e lasciate ai margini”. Gemma considera poi “la musica una ragione di vita, un lavoro, una passione che mi accompagna sin dall’infanzia, il mio progetto futuro è quello di suonare con il mio duo e portarlo in tutta Italia ed Europa, esaltando strumenti come violoncello e contrabbasso, non più nel ruolo di accompagnamento, ma facendoli esprimere nei più diversi generi” Grande apprezzamento per la cena di beneficenza, con oltre 60 posti prenotati, a cura dello chef di Civitella del Tronto, Sabatino Lattanzi, dello stesso ristorante Zunica 1880, e di Davide Di Fabio, di Bellante già compente della brigata dello stellato Massimo Bottura, e adesso chef del ristorante Dalla Gioconda di Gabicce Monte, in provincia di Pesaro. In sala i ragazzi e ragazze dell’Istituto Di Poppa- Rozzi.
A fare gli onori di casa Daniele Zunica, titolare di Zunica 1880: “La mia condotta di vita è ispirata ad alcuni principi: se si è fortunati nella propria esistenza, deve arrivare sempre il momento della restituzione, quello che impone di aiutare il prossimo. Io da anni mi impegno a dare una mano all’associazione Agave, che svolge sul territorio un ruolo fondamentale, per le persone disabili, e per le loro famiglie, e questa sera questo legame si è ancor di più rafforzato”. Ha concluso Natoni: “l’associazione Agave da 14 anni ha coltivato tanti semi, tra i più preziosi dei quali quello della bellezza, della passione, della sensibilità e soprattutto quello dell’esempio. Il nostro è un territorio fertile, siamo convinti che questi semi possano attecchire e che germoglieranno, rendendo così più inclusiva e migliore la nostra comunità. Ne saremo così tutti più orgogliosi e svilupperemo ancor più il nostro senso di appartenenza ad un territorio accogliente oltre che ‘forte e gentile’”.