“Le magniloquenti parole dell’ATER si sono rivelate, appunto, parole. Dieci appartamenti sono stati messi a disposizione, gli altri dieci citati dalla presidentessa Ceci necessitano di lavori prima di poter diventare la casa di qualcuno, lavori di cui non conosciamo a oggi né la data di inizio tantomeno quella di disponibilità. Dieci appartamenti sono pochi, non bastano neanche per chiudere il bando della mobilità”.
A dirlo Casa del Popolo, CPC Santacroce, Asia USB e Collettivo Malelingue.
“È necessaria chiarezza, le persone hanno bisogno di risposte, l’Ater non può continuare con questi giochini. La veritá è rivoluzionaria, la vogliamo sapere. Il Comune di Teramo ha 117 appartamenti destinati all’edilizia popolare, di questi 107 sono già assegnati, 8 verranno assegnati a breve e 2 saranno utilizzati per l’esperimento di housing first da destinare a chi è più in difficoltà. La ricostruzione latita, su 33 palazzine Ater terremotate solo in due sono partiti i lavori. E i palazzinari che vendono all’Ater gongolano”.
E ancora: “La Casa del Popolo ha scelto ormai da anni di abbracciare pienamente la Lotta per la casa, e continuerà a vigilare per avere risposte dalle istituzioni preposte, per pungolare, tenere alta l’attenzione nel merito e informare le cittadine e i cittadini di Teramo, visto che quelle case sono loro. Per fare tutto ciò, giovedì 16 marzo, alle ore 18:00, in Largo San Matteo, in occasione dell’incontro dell’Osservatorio permanente sul Diritto all’abitate saremo in piazza, tutte e tutti insieme per ribadire che l’emergenza abitativa è un problema di tutti e tutte noi”.