Teramo. Così com’è apparsa, scomparirà. Verrà smantellata domani mattina all’alba la rotonda di Circonvallazione Ragusa, “nata” solo ieri mattina.
Il traffico creatosi a piazza Garibaldi per la riduzione da due ad una corsia in uscita dal centro di Teramo, ha di fatto spinto l’amministrazione comunale a fare un passo indietro prima della riapertura delle scuole.
Domani, quando bambini e ragazzi torneranno sui banchi, troveranno infatti pochi segni del “passaggio” della rotondina all’inizio di ponte San Gabriele.
La viabilità verrà dunque ripristinata alla situazione antecedente la sperimentazione.
La critica del Pd: una scelta fallimetare
L’ennesima scelta politica sbagliata. Così la segreteria PD Circolo Teramo Centro, l’Unione comunale PD di Teramo e il Gruppo consiliare PD al Comune di Teramo hanno definito la scelta dell’amministrazione comunale relativa alla “rotondina” subito tolta da Piazza Garibaldi.
“Ieri”, si legge nella nota, “si sono registrati ingorghi sin dalle prime ore della mattina, circostanza aggravata dal fatto che si trattava di un giorno prefestivo con molti uffici e scuole chiuse. Una decisione che, seppur sperimentale, stata adottata senza una chiara ed efficace comunicazione ai cittadini e senza aver consultato il corpo della polizia municipale che, operando quotidianamente sul campo, avrebbe potuto fornire un utile contributo per evitare di applicare in concreto questa idea che si dimostrata fallimentare fin da subito.
Il passo indietro annunciato dalla Giunta non esenta da responsabilitil Sindaco, il quale continua ad investire risorse della collettivitin modo inopportuno ed avventato.
Non si dica che “non si speso nulla”. Civorrebbe dire che l’assessore non si rende conto che il lavoro degli operatori del comune costa e grava sulle tasche dei cittadini teramani e l’allestimento e la rimozione della rotonda costano in termini di ore-uomo svariate migliaia di euro.
La Giunta Comunale continua ad operare sul territorio senza alcuna logica programmatica e in totale confusione con l’effetto di far pagare ai cittadini le conseguenze di queste scelte scellerate”.