Teramo. “Nella lotta tra vecchi e nuovi poteri, sono i dipendenti a pagarne le spese”. E’ stato sintetizzato così, senza troppo fronzoli, da uno dei dipendenti dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo, la situazione vissuta dagli oltre 200 dipendenti del comparto che attendono ancora di vedersi saldare il pagamento degli incentivi per l’anno 2013. Durante l’assemblea di protesta organizzata questa mattina dalla Rsu aziendale, che segue lo stato di agitazione avviato qualche settimana fa, sono tornate al pettine vecchie questioni lasciate in sospeso che stanno rendendo la situazione all’Izs una vera polveriera.
“Abbiamo cercato di mettere intorno ad un tavolo tutti i so ggetti coinvolti in modo da trovare una soluzione al problema”, spiega Monia Pecorale, presidente Rsu, “ma i revisori dei conti non hanno voluto procedere al pagamento del restante 40% dell’incentivazione, circa 750 euro per ciascun lavoratore, per questioni riguardanti la vecchia gestione. Ora, noi non vogliamo entrare nel merito della questione, ben sapendo che forse si è proceduto in maniera poco limpida, ma chiediamo che i lavoratori vengano pagati visto che gli obiettivi indicati dalla dirigenza sono stati raggiunti”.
Secondo i dipendenti, inoltre, le stesse problematiche che i revisori dei conti hanno sollevato solo ora, che riguarderebbero l’assunzione di 40 persone e la stabilizzazione di altre, sono le stesse che esistevano anche negli anni passati ma che, a quanto pare, non erano state percepite come montagne insormontabili. “Ci è stato addirittura richiesto indietro quello ci è stato già dato, grazie all’impegno personale del direttore generale che si è assunto la responsabilità di pagare una parte della somma dovuta”, continua Pecorale, “e, se così fosse, allora siamo noi a dover chiedere ai revisori dei conti di restituire quanto guadagnato finora, in quanto non hanno saputo effettuare il loro compito di verifica. Il personale non ha nessuna responsabilità nelle beghe amministrative e, se la questione non si risolve in breve tempo, saremo costretti a continuare la nostra protesta anche con uno sciopero”.
La richiesta dei lavoratori, dunque, è che la parte amministrativa e i revisori dei conti si mettano d’accordo e, nel caso in cui si dovessero trovare anomalie, denunciare le eventuali irregolarità riscontrate, andando fino in fondo e individuando i soggetti responsabili.
La Rsu, inoltre, ha espresso una forte preoccupazione per l’avvicinamento dei termini di scadenza per l’approvazione della legge di riordino dell’Ente. Le regioni Abruzzo e Molise, infatti, non hanno ancora trovato l’accordo e se l’intesa non dovesse arrivare entro il 10 gennaio, si corre il rischio di un nuovo commissariamento che ha già penalizzato l’attività dell’Izs degli ultimi 20 anni. “Visto che alla scadenza manca meno di un mese”, conclude la presidente “chiediamo alle due Regioni buon senso e ragionevolezza per evitare un pericoloso gioco al rimpiattino dannoso solo per l’Izs e quanti vi ci lavorano”.