Un tratto di spiaggia di oltre 2 chilometri, tra Cologna e Roseto, invaso da una schiuma bianca e giallognola. A dare l’allarme sono stati alcuni passanti, preoccupati della presenza di così tanta schiuma. C’è chi ha pensato che il fenomeno fosse dovuto alla presenza di sostanze chimiche in acqua che con la mareggiata della notte hanno poi prodotto tutta quella schiuma spinta sulla battigia.
E’ vero che l’inquinamento può causare qualcosa di simile. Il sospetto ad esempio che le stive di grosse navi che transitano al largo vengano lavate con dei solventi che poi finiscono in mare. Ma in questo caso, fortunatamente, il fenomeno è del tutto naturale. Le schiume sono definite “colloidi”, e sono causate dalla dispersione di un gas in un mezzo liquido.
Gran parte delle schiume che si originano in mare durante e dopo le mareggiate, come spiegano gli esperti dell’Agenzia Regionale di Tutela dell’Ambiente, sono dovute all’energia stessa delle onde, che “spinge” molecole gassose in quelle liquide dell’acqua marina favorendo la formazione di schiume di colore bianco e poco compatte.
Le stesse possono formarsi ed aumentare di volume in presenza di alcune sostanze definite “tensioattive”, che possono essere sia di origine naturale che antropica, ovvero chimica. Per “tensioattiva” si intende una sostanza che abbassa la tensione superficiale dei liquidi, favorendo la formazione di schiume. In questo caso, le sostanze tensioattive sono di natura organica, soprattutto micro-alghe decomposte. Il fenomeno si è già ripetuto in passato e gli accertamenti dell’Arta hanno confermato l’origine naturale della schiuma.
Le sostanze tensioattive di origine antropica sono quelle contenute nei detergenti, negli emulsionanti, e possono giungere al mare attraverso scarichi diretti o indirettamente. Quelle di origine naturale sono prodotti organici che si formano in seguito ai normali processi fisiologici degli organismi. Sostanze naturali con proprietà tensioattive sono regolarmente presenti in mare, e per quanto riguarda le nostre latitudini si può affermare che in particolari periodi dell’anno, più frequentemente in primavera e a fine estate-autunno, la loro concentrazione può aumentare.