Perché dove oggi c’è il mare e un piccolo lembo di sabbia un tempo c’era un vigneto. Negli anni le mareggiate hanno eroso ampie porzioni di quei terreni, oltre 100 metri in meno di 40 anni, sino a lambire l’edificio, costruito in due fasi. La prima in pietra, intorno agli anni Quaranta, la seconda, quella più recente intorno agli anni Sessanta.
Ad implodere per prima è stata 4 anni la parte del fabbricato di più recente costruzione, mentre quella in pietra solo nell’ultimo anno ha iniziato a presentare delle gravi lesioni. Il proprietario della casa e di un’ampia porzione di terreni, in piena Riserva Naturale del Borsacchio, l’imprenditore Sabatino Cantagalli, aveva intenzione di recuperare il manufatto per trasformarlo in una struttura ricettiva ecocompatibile.
Ma le norme che disciplinano la Riserva non hanno consentito ad oggi alcun intervento. Su Casa Mataloni oltretutto gravava ormai da tempo un’ordinanza di demolizione firmata dall’allora sindaco Sabatino Di Girolamo.
Lo stesso imprenditore si era opposto dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale che alla fine ha concesso la sospensiva, bloccando di fatto ogni intervento di demolizione. Solo più recentemente è stata trovata una soluzione con il nuovo sindaco Mario Nugnes per una messa in sicurezza di tutta la zona.